Yaravirus: cos’è e come è stato scoperto

Dalla fine del 2019, si sta parlando quotidianamente di Coronavirus. Negli ultimi giorni, l’attenzione della scienza si è focalizzata su una nuova scoperta. Di cosa stiamo parlando? Di Yaravirus. Nelle prossime righe, vediamo di cosa si tratta e scopriamo la curiosa storia che ha portato alcuni scienziati brasiliani a venire a conoscenza della sua esistenza.

Yaravirus: di cosa si tratta?

Il nome dai richiami poetici non è un caso: Yaravirus, infatti, è stato chiamato così in onore di una sirena molto conosciuta nel folclore brasiliano. La sua scoperta è dovuta all’impegno di un team di ricerca attivo presso l’Università Federale di Minas Gerais. Gli esperti in questione hanno collaborato con altre equipe attive presso realtà accademiche importanti, come per esempio l’Università di Purdue (USA).

Yaravirus

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Il team brasiliano, guidato dal Dottor Jônatas S. Abrahão, è arrivato alla scoperta dello Yaravirus analizzando le amebe recuperate in un lago artificiale nei pressi di Belo Horizonte. Da qui il nome legato alla figura della sirena.

Come sottolineato nell’abstract dello studio di presentazione della scoperta, Yaravirus ha una caratteristica molto particolare. Quale, di preciso? Il 90% dei suoi geni non sono mai stati individuati prima in letteratura medica.

I geni in questione sono stati battezzati dalla comunità scientifica internazionale con il nome di ORFans. Dati alla mano, solo 6 geni hanno degli omologhi nei database scientifici. Gli esperti hanno sottolineato inoltre che, stando ai protocolli attualmente disponibili, Yaravirus non verrebbe neppure classificato come agente di natura virale.

Yaravirus è parte della famiglia dei virus giganti?

Quando si parla di Yaravirus, è necessario ricordare che, questo agente virale appena scoperto, non fa parte della famiglia dei virus giganti, contraddistinti, come è chiaro dal nome, da dimensioni più grandi rispetto a quelle degli altri virus.

Dal momento che il diametro di Yaravirus è inferiore ai 90 nm, non è possibile annoverarlo nella famiglia dei virus giganti. Al momento, le ipotesi della comunità scientifica sono due. Da un lato c’è chi pensa che possa trattarsi di un virus gigante evolutosi in maniera differente – il team di Abrahão è partito prorpio con l’intenzione di trovare nuovi virus giganti e ha scoperto per caso Yaravirus – dall’altro, invece, si parla anche di un possibile agente virale nuovo.

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