Scoperto un batterio che scompone le sostanze chimiche presenti nelle padelle e negli indumenti

L'esposizione prolungata a sostanze chimiche può avere conseguenze negative sulla salute umana, causando problemi respiratori, disturbi endocrini e patologie croniche.

L’ambiente in cui viviamo è costantemente esposto a una vasta gamma di sostanze chimiche, sia di origine naturale che artificiale. Questi composti possono trovarsi nell’aria, nell’acqua, nel suolo e persino nei prodotti di uso quotidiano, influenzando la salute umana e l’ecosistema.

Le sostanze chimiche possono derivare da processi naturali come le eruzioni vulcaniche, la decomposizione organica e le reazioni chimiche negli oceani e nell’atmosfera. Tuttavia, l’attività umana ha introdotto un numero crescente di sostanze chimiche nell’ambiente, spesso con effetti dannosi.

Dannose per la salute

L’esposizione prolungata a sostanze chimiche può avere conseguenze negative sulla salute umana, causando problemi respiratori, disturbi endocrini e patologie croniche. Ad esempio, i metalli pesanti come il piombo e il mercurio possono danneggiare il sistema nervoso, mentre i pesticidi sono associati a malattie neurologiche e tumori.

Anche l’ambiente danneggiato

Anche l’ambiente risente fortemente dell’accumulo di sostanze chimiche nocive. L’acidificazione degli oceani, la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici sono solo alcuni degli effetti legati all’uso eccessivo di composti chimici dannosi.

La tutela dell’ambiente e della salute pubblica passa attraverso una gestione consapevole delle sostanze chimiche, promuovendo innovazioni sostenibili e una maggiore responsabilità collettiva.

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Una scoperta che fa ben sperare

Di recente è stato annunciato che un gruppo di ricercatori ha scoperto che alcuni batteri sono in grado di scomporre le “sostanze chimiche permanenti” presenti nell’ambiente.

Come riporta Salud180, secondo gli esperti dell’Università di Buffalo, questi batteri sono in grado di scomporre tre tipi di PFAS.

Cosa sono i PFAS?

L’ Agenzia europea dell’ambiente spiega che le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (PFAS) sono un gruppo di oltre 4.700 sostanze chimiche sintetiche.

Queste sostanze chimiche sono note come “sostanze chimiche eterne”, in quanto sono resistenti e persistenti nell’ambiente e nell’organismo.

Dove si trovano

I PFAS si trovano praticamente quasi ovunque: comunemente nelle pentole antiaderenti, negli imballaggi alimentari, negli indumenti e nei tessuti resistenti alle macchie e all’acqua, nei prodotti per la cura della persona e talvolta persino nell’acqua potabile.

Il batterio che scompone i PFAS

Secondo lo studio pubblicato su Science of the Total Environment, il batterio in grado di scomporre i PFAS è il Labrys portucalensis (F11), isolato da terreni industriali contaminati in Portogallo.

Nella fattispecie, la ricerca ha rivelato che il ceppo è riuscito a metabolizzare oltre il 90% dell’acido perfluorottano sulfonato in 100 giorni, identificando così che questi batteri scompongono pericolose “sostanze chimiche eterne” presenti nell’ambiente. È stato inoltre scoperto che l’F11 non solo scompone il PFOS, ma neutralizza anche altri prodotti tossici generati durante il processo. Nei test di laboratorio è stata registrata una degradazione del 58% dell’acido carbossilico del fluorotelomero e del 21% del solfonato del fluorotelomero.

La lotta contro l’inquinamento

Questa scoperta è davvero molto importante nella lotta contro l’inquinamento, poiché i ricercatori ritengono che questi batteri potrebbero essere utilizzati in altri ambienti contaminati per ridurre i composti tossici.

I PFAS e gli effetti negativi sulla salute

La ricerca sugli effetti negativi dei PFAS è ancora in corso, tuttavia è già stato scoperto che l’esposizione a tali sostanze provoca diversi problemi di salute, tra cui danni al fegato, malattie della tiroide, obesità, problemi di fertilità e cancro. È bene precisare che la gravità degli effetti sulla salute può dipendere dal livello e dalla durata dell’esposizione.

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