Vulvodinia, presentata proposta di legge, in cosa consiste?
È stata presentata in Parlamento la proposta di legge a sostegno delle persone con vulvodinia. Di cosa si tratta? Scopriamolo in questo articolo.
Cos’è la vulvodinia?
La vulvodinia è una patologia che comporta un dolore cronico alla zona vulvare. A livello sintomatologico, essa viene caratterizzata da forti bruciori, arrossamento e dolore durante i rapporti sessuali.
È una malattia fortemente invalidante poiché incide sulle attività quotidiane, a causa dei dolori cronici intermittenti o continui a cui si associa.
Giorgia Soleri, fidanzata di Damiano David, cantante dei Maneskin, soffre proprio di questa malattia ed è sempre stata in prima linea per portare attenzione su questa tematica. Insieme al compagno, infatti, Soleri ha partecipato all’incontro avenuto a Montecitorio riguardante la proposta di legge sulla vulvodinia.
“Questa è una giornata importante per tutti, non solo per me. C’è stata finalmente questa presentazione della proposta di legge alla Camera e al Senato, continueremo a lottare affinché questa proposta venga calendarizzata, votata e soprattutto applicata”, ha dichiarato l’attivista.
La proposta di legge
La proposta di legge presentata a Montecitorio è denominata “Proposta di legge per il riconoscimento di vulvodinia e neuropatia del pudendo nei Livelli essenziali di assistenza del Sistema sanitario nazionale”. Essa mira al riconoscimento della vulvodinia come malattia cronica e invalidante per il Sistema sanitario nazionale, e quindi all’esenzione fiscale relativa alle spese mediche, all’istituzione di un fondo nazionale specifico per la patologia e altre misure per sostenere le donne affette da questa malattia.
Secondo il Comitato Vulvodinia e Neuropatia del pudendo le spese mediche per chi soffre di vulvodinia si aggirano tra i 300 e i 500 euro al mese: “Abbiamo iniziato la nostra campagna dichiarando che le nostre patologie erano un ‘dolore senza voce’. Oggi, grazie al nostro lavoro, alle mobilitazioni, al lavoro di divulgazione delle attiviste e delle associazioni e alla collaborazione con le parlamentari e i parlamentari abbiamo una voce forte che sta arrivando ovunque. Quello di oggi è per noi un risultato importantissimo, poiché è stata depositata una legge costruita dal basso per tutelare il nostro diritto alla salute, attualmente negato, e siamo felici che tante forze politiche abbiano scelto di appoggiarci in modo trasversale”.
“Sappiamo, però, che è solo l’inizio e che dovremo ancora lottare per vedere questa legge calendarizzata al più presto. Attualmente è ancora carente una adeguata assistenza da parte dello Stato e del Servizio Sanitario Nazionale per il riconoscimento e l’adeguato trattamento di queste malattie – proseguono dal comitato – A causa della carenza di specialisti formati nelle strutture pubbliche e dei ritardi diagnostici causati da errate diagnosi o dalla invalidazione dei sintomi, spesso attribuiti a disturbi di ordine psicosomatico, l’accesso a cure valide ed efficaci è precluso in numerosi casi. Ciò incide notevolmente sulla qualità di vita di queste pazienti ed è dunque urgente che lo Stato ed il Servizio Sanitario Nazionale riconoscano il problema e se ne facciano carico: queste malattie esistono, si possono e si debbono curare, non sono nella nostra testa”, aggiungono.
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