Vongole e cozze contaminate da batteri pericolosi: l’allerta per Italia e Spagna
L’allarme riguarda l’Italia ma anche la Spagna e altri paesi membri dell’Unione Europea.
Attenzione al consumo di vongole e di cozze: possono contenere la temibile Escherichia Coli e la Diarroica Shellfish Poisoning, batteri pericolosi per l’organismo umano.
Le allerte sono state lanciate dal sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi Rasff dell’Unione Europea il 4 ottobre 2019. Si tratta della rete informativa sanitaria che consente alle autorità di agire velocemente su numerose minacce per la sicurezza alimentare, prima che rischino di diventare dannose per i consumatori europei.
Nel report 2019.3488 si lancia l’avviso riguardo ad alcune partite di vongole prodotte in Italia e destinate al consumo interno ma anche quello in Spagna di vongole veraci (genere Venus Gallina).
Secondo il report c’è un rischio di livello ‘serio’ di contaminazione delle vongole con il micro-organismo patogeno Escherichia coli. Tuttavia non viene specificata l’area di produzione o i lotti interessati.
L’Escherichia coli si presenta sotto diverse famiglie ed è in grado di produrre uno o più tipi di tossina (shiga-tossine) che possono danneggiare seriamente le mucose dell’apparato digerente e i reni: spesso causano diarrea con tracce di sangue e possono provocare insufficienza renale, soprattutto nei bambini piccoli o nei pazienti con il sistema immunitario compromesso.
Stessa modalità di avviso per le cozze prodotte e distribuite in Italia e destinate anche all’esportazione in Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia e in Slovenia.
Per loro c’è il serio rischio di contaminazione da ‘Diarroica Shellfish Poisoning’ (DSP) ed è una delle intossicazioni gravi legate al consumo di bivalvi, causata dall’acido okadaico. Ed è diventata un motivo di allerta sanitario serio per le cozze allevate in mare in Italia.
Tanto da finire nell’elenco degli allerta rapidi europei ed essere protagonista di un ritiro di prodotti contaminati nel nostro mercato. Il Sistema di allerta RASFF, con la notifica notifica 2019.3475 sempre del 4 ottobre 2019, non specifica quali lotti e quali partite di cozze sono interessati dall’allarme.
L’unico consiglio che può mettere al riparo da queste pericolose intossicazioni, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’, oltre ad acquistare i molluschi esclusivamente attraverso “canali autorizzati all’interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza“, sta nella cottura delle cozze e delle vongole, sistema che inattiva le tossine e mette al riparo da qualunque patologia del genere.