Vitamina D contro il coronavirus? Quali benefici? Cosa dicono gli esperti
Già durante la pandemia da SARS-CoV-2 si era parlato molto dei probabili effetti ‘protettivi’ della Vitamina D contro il nuovo Coronavirus. Pochi erano ancora gli studi: oggi è possibile parlarne con più certezza, sono gli studi scientifici a dimostrarne la correlazione.
Relazione tra Vitamina D e Coronavirus, parlano gli esperti
Tante persone avevano già iniziato ad assumere la Vitamina D nel corso dell’emergenza da Covid-19 per ‘proteggersi’ dal virus incombente.
Due nuovi studi provenienti dagli Stati Uniti sono favorevoli a queste osservazioni: “i pazienti con livelli sufficienti di vitamina D hanno meno probabilità di sperimentare complicazioni e morire di COVID-19 e – inoltre – questa Vitamina riduce anche i tassi di infezione”.
È stato osservato anche un collegamento con livelli maggiori di cellule del sistema immunitario che sono deputate alla protezione del nostro organismo (come linfociti B e T), e come l’infiammazione diminuisca. È la Scuola di Boston a parlare con uno studio pubblicato su Plos One:
da 235 pazienti ricoverati infetti da SARS-CoV-2 sono stati prelevati campioni di sangue per rilevare i livelli di Vitamina D.
Nel tempo sono stati osservati e studiati i parametri clinici (presenza di ipossia, complicanze, infezioni, perdita di coscienza, morte). Quali i risultati?
Sono i pazienti di età superiore a 40 anni e con buoni livelli di Vitamina D ad avere una probabilità più alta di sopravvivenza rispetto ai pazienti con livelli bassi della stessa. Un tasso del 51% di probabilità in più di non morire.
Quelle scoperte sono le nuove potenzialità benefiche della Vitamina D ma note erano le sue proprietà preventive da patologie come la polmonite, la tubercolosi o raffreddori e influenza.
Difatti, “una quantità sufficiente di Vitamina D può ridurre il rischio del 54% di incorrere nel Coronavirus, la vitamina può anche aiutare contro altri virus che colpiscono il tratto respiratorio superiore”, afferma il Dottor Michael Holick.
I motivi d’apprensione anche per lo studioso non tardano a mancare “c’è una grande preoccupazione che la combinazione di un’infezione influenzale e virale da Coronavirus, potrebbero aumentare sostanzialmente ricoveri ospedalieri e la morte a causa di complicanze”, continua a spiegare il Dr. Michael Holick.
“Poiché la carenza di vitamina D e l’insufficienza è così diffusa nei bambini e negli adulti negli Stati Uniti e in tutto il mondo, soprattutto nei mesi invernali, è prudente per tutti prendere un integratore di vitamina D per ridurre il rischio di essere infettati e avere complicazioni da COVID-19”, aggiunge.
Non resta che munirsi di Vitamina D all’arrivo della nuova stagione.