Virus Nipah in India, si teme la pandemia: cos’è?
C'è grande preoccupazione in India per il diffondersi del virus Nipah. Di cosa si tratta? Si rischia una nuova pandemia? Cerchiamo di capirne di più.
C’è grande preoccupazione in India, con la contestuale adozione di misure urgenti, per fermare la trasmissione di un virus che si diffonde dai pipistrelli all’uomo: il Nipah.
Dopo il decesso di un 14enne a luglio, nei giorni scorsi ha perso la vita uno studente di 24 anni.
Adesso si teme una nuova pandemia.
Cerchiamo di capire meglio come si trasmette questo virus e quali sono i sintomi del Nipah.
Come si trasmette
Il governo locale ha deciso di chiudere scuole e università, e ha imposto l’obbligo di utilizzo della mascherina. Circa 200 persone sono state poste in quarantena.
Come riporta il ministero della Salute italiano, l’infezione da virus Nipah (NiV) “è una zoonosi che circola nei pipistrelli trasmessa all’uomo attraverso animali infetti” tra cui proprio pipistrelli o maiali, “o alimenti contaminati con saliva, urina ed escrementi di animali infetti”.
Il virus può essere trasmesso anche da persona a persona, attraverso il contatto stretto con una persona infetta, anche se questo tipo di trasmissione è meno comune.
Per gli esperti “i pipistrelli della frutta o le volpi volanti (specie Pteropus) sono gli ospiti naturali del virus Nipah”.
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Non è una malattia nuova
Il virus Nipah non è una malattia nuova. E’ stato isolato per la prima volta nel 1998 in Malaysia peninsulare. Negli anni ha scatenato diverse epidemie soprattutto nel sud est asiatico.
Il suo nome scientifico è “Nipah henipavirus”: è un virus a RNA appartenente alla famiglia Paramyxoviridae, genere Henipavirus.
Le epidemie summenzionate, continua il ministero, “sono stagionali in Bangladesh, con casi che si verificano solitamente ogni anno tra dicembre e aprile in corrispondenza della raccolta e del consumo della linfa della palma da datteri”.
L’Oms: trasmissione zoonotica
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha spiegato che “il rischio complessivo a livello nazionale sia moderato a causa della gravità della malattia, della limitazione del trattamento, dell’habitat naturale condiviso di pipistrelli e partner della trasmissione zoonotica e del fatto che non esistono vaccini autorizzati per prevenire l’infezione da NiV”.
I sintomi
Si ritiene che il periodo di incubazione del virus vari dai 4 ai 14 giorni. “Tuttavia – sottolineano gli esperti – è stato segnalato un periodo di incubazione fino a 45 giorni”.
Nell’uomo la NiV “causa una serie di presentazioni cliniche tra cui infezioni respiratorie acute ed encefalite fatale”. I tassi di mortalità nelle epidemie in Bangladesh, India, Malesia e Singapore, prosegue il ministero, “variano tipicamente dal 40% al 100%, a seconda delle capacità locali di diagnosi precoce e gestione clinica”.
Attualmente sono in fase di sviluppo dei farmaci antivirali, ma “non sono disponibili vaccini o terapie autorizzate per la prevenzione o il trattamento dell’infezione”.
Quindi, bisogna fare molta attenzione al contagio.
Tornando ai sintomi, c’è da dire che la malattia può provocare anche febbre, mal di testa, dolori muscolari, vomito e gola infiammata. In alcuni casi, particolarmente gravi, si può soffrire anche di vertigine, sonnolenza, stato di coscienza alterata, encefalite acuta, polmonite atipica, gravi problemi respiratori e convulsioni. Oltre il 20% dei pazienti che sopravvive al Nipah riporta postumi neurologici.
Oltre che in India, focolai epidemici sporadici del virus si sono manifestati, negli anni, in Malesia e a Singapore, ma il NiV è stato trovato anche in Africa.
Una nuova pandemia?
Ma potrebbe svilupparsi una nuova pandemia? Quale pericolo si corre?
Ne ha parlato, in un’intervista al “The Sun” dello scorso luglio”, riportata da Sky TG24, la dottoressa Rebecca Dutch, direttrice del Dipartimento di biochimica molecolare e cellulare dell’Università del Kentucky, tra i massimi esperti mondiali nello studio dei virus.
Dutch ha confermato che le epidemie di Nipah “si verificano periodicamente ed è estremamente probabile che ce ne saranno altre”, ribadendo che il NiV “è uno dei virus che potrebbe essere la causa di una nuova pandemia”. Molti altri virus della stessa famiglia, tra cui il morbillo, “si trasmettono facilmente tra le persone, quindi c’è il timore che possa emergere una variante di Nipah con una trasmissione più elevata”.