Vertigini improvvise? Forse è colpa degli otoliti: ecco cosa fare

Gli otoliti sono fondamentali per il senso dell’equilibrio. Quando si staccano dalla loro sede e finiscono nei canali semicircolari, possono causare vertigini parossistiche posizionali benigne, caratterizzate da episodi di vertigine rotatoria scatenati dai movimenti della testa, spesso associati a nausea e instabilità.

Avere un buon equilibrio fisico non è soltanto questione di postura o grazia nei movimenti: è una componente fondamentale della salute generale e della qualità della vita. L’equilibrio è il risultato di una complessa interazione tra sistema nervoso, apparato vestibolare dell’orecchio interno, vista e muscolatura. Quando tutto funziona in armonia, il corpo riesce a mantenersi stabile, adattarsi ai cambiamenti di posizione e reagire prontamente alle sollecitazioni esterne.

I disturbi dell’equilibrio compromettono le attività quotidiane

Un equilibrio stabile permette di camminare, correre, salire le scale, piegarsi o semplicemente alzarsi dal letto senza provare quella sensazione destabilizzante di vertigine o di “testa che gira”.

Al contrario, disturbi dell’equilibrio possono compromettere significativamente le attività quotidiane, aumentare il rischio di cadute e incidere anche sull’autonomia e sulla fiducia in sé stessi.

Le vertigini tra i sintomi più comuni

In particolare, le vertigini — spesso causate da disfunzioni dell’orecchio interno — sono tra i sintomi più comuni ma anche più sottovalutati. Possono colpire persone di tutte le età, ma con l’avanzare del tempo diventano più frequenti e pericolose. Per questo è fondamentale prendersi cura del proprio equilibrio attraverso esercizi mirati, una corretta diagnosi in caso di disturbi e l’adozione di uno stile di vita sano.

Allenare l’equilibrio, ad esempio con attività come yoga, tai chi o esercizi propriocettivi, non solo migliora la stabilità fisica ma contribuisce anche al benessere mentale.

La correlazione tra vertigini e otoliti è in alcuni casi particolarmente evidente.

Cosa sono gli otoliti

Gli otoliti sono minuscole concrezioni di calcio (principalmente ossalato o carbonato di calcio), spesso chiamate anche “sassolini dell’orecchio”, che si trovano all’interno dell’orecchio interno, in particolare nelle strutture chiamate utricolo e sacculo dell’apparato vestibolare. Questi microcristalli sono immersi in una matrice gelatinosa e poggiano sulle cellule sensoriali dotate di ciglia. Il loro ruolo principale è quello di fungere da sensori di equilibrio: rilevano i cambiamenti di posizione della testa rispetto alla gravità e le accelerazioni lineari, trasmettendo queste informazioni al cervello per mantenere l’equilibrio e l’orientamento nello spazio.

Il rapporto tra otoliti e vertigini

Quando funzionano correttamente, gli otoliti si muovono in risposta ai cambiamenti di posizione del capo, stimolando le cellule ciliate che inviano segnali al cervello riguardo la posizione e il movimento della testa. Tuttavia, in alcune circostanze (età avanzata, traumi cranici, infezioni, movimenti bruschi, o anche senza causa apparente), gli otoliti possono staccarsi dalla loro sede naturale e migrare nei canali semicircolari dell’orecchio interno.

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La vertigine parossistica posizionale benigna

Questo spostamento anomalo è la causa principale della cosiddetta vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB o BPPV), una delle forme più comuni di vertigine. Quando gli otoliti si trovano nei canali semicircolari, ogni movimento della testa può provocare una stimolazione errata delle cellule sensoriali, generando segnali distorti che il cervello interpreta come un movimento rotatorio improvviso, anche se in realtà il corpo è fermo.

I sintomi tipici

Vertigini intense e improvvise, spesso descritte come la sensazione che l’ambiente giri come una giostra.

Episodi scatenati da cambi di posizione della testa, ad esempio sdraiandosi, girandosi nel letto, chinandosi o alzando lo sguardo.

Nausea, vomito e nistagmo (movimenti involontari degli occhi) possono accompagnare la vertigine.

– I sintomi tendono a essere più intensi quando si è sdraiati o ci si gira nel letto, e spesso si attenuano stando in piedi.

Meccanismo fisiopatologico

Il distacco degli otoliti e il loro ingresso nei canali semicircolari alterano la normale risposta dell’apparato vestibolare ai movimenti della testa. Il movimento degli otoliti all’interno dei canali semicircolari stimola in modo anomalo le cellule ciliate, generando un segnale errato di movimento che il cervello interpreta come una rotazione non reale, provocando così la vertigine.

Gli otoliti sono fondamentali per il senso dell’equilibrio. Quando si staccano dalla loro sede e finiscono nei canali semicircolari, possono causare vertigini parossistiche posizionali benigne, caratterizzate da episodi di vertigine rotatoria scatenati dai movimenti della testa, spesso associati a nausea e instabilità.

I trattamenti più efficaci per le vertigini causate dagli otoliti

Le vertigini causate dagli otoliti, tipicamente quelle della Vertigine Parossistica Posizionale Benigna (VPPB), vengono trattate principalmente con approcci non farmacologici mirati a riposizionare i cristalli (otoliti) nella loro sede naturale.

Manovre liberatorie

Le manovre liberatorie sono il trattamento di prima scelta e risultano efficaci nella maggior parte dei casi. Vengono eseguite da specialisti (otorinolaringoiatri o fisioterapisti esperti) e comprendono:

– Manovra di Epley: consiste in una sequenza di movimenti della testa e del corpo che favoriscono il ritorno degli otoliti nell’utricolo, risolvendo spesso rapidamente la vertigine.

– Manovra di Semont: prevede spostamenti rapidi del paziente da un lato all’altro, sempre con l’obiettivo di riposizionare gli otoliti.

– Altre manovre specifiche: come la manovra di Lampert (“rotazione barbecue”) o la manovra di Hallpike, scelte in base al canale semicircolare coinvolto e alle condizioni del paziente.

Queste manovre hanno un’alta percentuale di successo e, se necessario, possono essere ripetute più volte. In alcuni casi, dopo la manovra, si consiglia di evitare movimenti bruschi della testa e di dormire con la testa sollevata per alcuni giorni per ridurre il rischio di recidiva.

Esercizi vestibolari

In associazione o dopo le manovre liberatorie, possono essere prescritti esercizi vestibolari per migliorare l’equilibrio e ridurre la sensazione di instabilità residua. Questi includono:

– Stabilizzazione dello sguardo (fissare un punto mentre si muove la testa)

– Camminata con movimenti della testa

– Esercizi di habituation (movimenti ripetuti per aiutare il cervello ad adattarsi).

Terapia farmacologica

I farmaci non sono il trattamento di prima scelta per le vertigini da otoliti, perché non risolvono la causa ma solo i sintomi. Possono essere usati solo per alleviare temporaneamente nausea e sintomi neurovegetativi, specialmente nella fase acuta:

– Antistaminici (es. dimenidrinato, meclizina)

– Benzodiazepine (es. diazepam, solo per brevi periodi)

– Antiemetici (es. proclorperazina)

L’uso prolungato di questi farmaci non è raccomandato, perché può ritardare il recupero vestibolare e peggiorare i sintomi a lungo termine.

In conclusione, è opportuno specificare che le manovre liberatorie (Epley, Semont, Hallpike) rappresentano il trattamento più efficace e risolutivo per le vertigini causate dagli otoliti, con un rapido miglioramento dei sintomi nella maggior parte dei pazienti. Esercizi vestibolari possono essere utili per consolidare il recupero.

I farmaci sono indicati solo per il controllo temporaneo dei sintomi acuti e non risolvono la causa della vertigine.

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