Verso il vaccino per il COVID-19: l’azienda The Binding Site lancia il nuovo test sierologico
Quando pensiamo al Coronavirus riflettiamo anche su quanto sia urgente la necessità della messa a punto di un vaccino, capace di porre fine alla pandemia che in molti Paesi è di difficile controllo. Le grandi aziende del campo medico e le realtà più prestigiose della ricerca scientifica universitaria sono impegnate costantemente nella messa a punto di soluzioni veloci e immediate per rallentare la progressione e l’impatto del contagio.
Una svolta in questo senso arriva ora dall’azienda leader nel campo diagnostico The Binding Site che – insieme alle Università di Birmingham e Southampton – ha sviluppato e lanciato un nuovo test sierologico capace di individuare gli anticorpi anti-SARS-CoV-2 in quei soggetti che siano risultati di recente esposti all’attacco del virus, asintomatici o con una sintomatologia di tipo lieve.
La ricerca degli anticorpi con metodica ELISA e le tempistiche
The Binding Site è un’azienda che può vantare 35 anni di esperienza nello sviluppo di test immunodiagnostici di estrema precisione e accuratezza. Per l’elaborazione del test sierologico, che consente di individuare gli anticorpi anti-SARS-CoV-2 con metodica ELISA (acronimo di ‘saggio immuno-assorbente legato a un enzima), The Binding Site si è avvalsa della preziosa collaborazione dell’Università di Birmingham (che ha messo a disposizione il Clinical Immunology Service) e dell’Università di Southampton (che ha fornito l’antigene di riferimento).
Questo test sierologico con metodica ELISA di semplice utilizzo, e dotato di marchio CE, è in grado di fornire fino a 90 risultati in tempi ristretti (60-90 minuti circa). The Binding Site prevede che vi sarà una grande richiesta anche per questo innovativo prodotto, sviluppato nel Regno Unito.
Come funziona il nuovo test sierologico
Come accennato in precedenza, l’obiettivo del nuovo test sierologico è quello di riuscire a individuare e rilevare gli anticorpi specifici – si tratta di IgA, IgG e IgM – diretti contro la proteina trimerica spike del SARS-CoV-2. Quest’ultima è infatti la proteina che viene sfruttata dal virus per fare breccia all’interno della cosiddetta ‘cellula bersaglio’: ecco perché risulta decisiva in relazione all’infettività del virus stesso.
Il test di nuova concezione, andando a rilevare gli anticorpi IgA, IgG e IgM, riesce a individuare le immunoglobuline essenziali alla lotta del nostro organismo nei confronti del virus. I tre anticorpi fanno la loro comparsa in fasi diverse, successive all’infezione: il nuovo test sierologico è pensato per riuscire a rilevarli tutti e tre, consentendo una veloce identificazione di quei pazienti che abbiano contratto il virus.
“Ci sono due aspetti da comprendere bene in un test anticorpale: quali anticorpi stiamo cercando e cosa riconoscono – spiega Alex Richter, professore di immunologia clinica all’università di Birmingham – Effettuare test per la rilevazione degli anticorpi IgM, IgG e IgA, diretti contro la proteina spike, dovrebbe offrire un vantaggio in termini di rilevazione accurata e precoce nei soggetti recentemente esposti al virus e asintomatici”.
Come è stato sviluppato il nuovo test sierologico
Lo sviluppo del nuovo test sierologico da parte di The Binding Site ha visto l’impiego di oltre 800 campioni ematici, che sono stati prelevati da pazienti con malattia di livello da lieve a moderato. Già adesso l’innovativo test viene utilizzato nell’ambito di studi clinici approfonditi condotti nei poli ospedalieri della città di Birmingham.
La previsione è che verrà presto adottato dai team di sorveglianza, i quali hanno lo scopo di mappare la diffusione e la distribuzione del contagio tra le persone, e dai ricercatori in prima fila per la messa a punto del vaccino che puntano ad analizzare le risposte anticorpali nell’ambito degli studi clinici. “La collaborazione di lunga data con l’Università di Birmingham ha riunito le migliori competenze del mondo accademico, clinico e commerciale – ha precisato Charles de Rohan, CEO di The Binding Site – Il team così composto ha lavorato insieme ininterrottamente e rapidamente per fornire in tempi record questo test unico e innovativo”. Tutto il mondo è in attesa della fine della pandemia, ecco perché gli sforzi della comunità scientifica sono davvero fondamentali in questa fase critica.