Varicella negli adulti: quali sono i sintomi?

Quando si parla della varicella, si tende, nella maggior parte dei casi, ad approfondire gli aspetti relativi al suo decorso nei bambini. Si parla decisamente poco della varicella negli adulti. Quali sono i sintomi? Nelle prossime righe, cercheremo di rispondere assieme a questa domanda. Come sempre ti invitiamo, nel caso in cui dovessi riscontrare dei cambiamenti nelle tue condizioni di salute, a contattare il tuo curante di fiducia.

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Varicella: ecco cosa sapere

Prima di entrare nel vivo della sintomatologia della varicella negli adulti, vediamo qualche informazione sulla patologia. La varicella è una malattia infettiva causata dal virus varicella-zoster, appartenente alla famiglia degli Herpes virus. Colpisce soprattutto soggetti in età infantile, manifestandosi con l’insorgenza di vescicole cutanee che si trasformano successivamente in croste, ma anche con sintomi come febbre e dolori muscolari. A livello cutaneo, si ha a che fare anche con un prurito a dir poco intenso.

Anche se, come già detto, la maggior parte dei casi di varicella riguarda i bambini, anche gli adulti possono contrarre questa malattia. In questo frangente, i sintomi che si palesano possono essere più intensi rispetto a quelli che si manifestano nei bambini. Scopriamo qualcosa di più in merito nel prossimo paragrafo.

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I sintomi della varicella negli adulti

Tra i sintomi della varicella negli adulti è possibile ricordare le già menzionate manifestazioni cutanee che, rispetto al quadro clinico tipico dei bambini, sono molto più estese. Inoltre, si palesano con una frequenza maggiore. Doveroso è sottolineare che, rispetto a quanto accade nei soggetti di età infantile, è più frequente l’insorgenza di infezioni a carico delle vescicole.

Gli adulti che contraggono la varicella possono avere a che fare anche con complicanze come polmonite, congiuntivite, encefalite.

La varicella nelle donne in gravidanza

Una parentesi ad hoc quando si parla di sintomi della varicella in età adulta riguarda il caso delle donne in gravidanza. Nel corso della gestazione, l’insorgenza della patologia a cui sono dedicate queste righe può causare complicanze molto difficili da gestire.

Tra queste è possibile includere la sindrome della varicella congenita, un’embriopatia che coinvolge il fegato. Ciò accade soprattutto nel primo trimestre. Quando si parla dell’insorgenza della varicella in gravidanza, è fondamentale rammentare che, a seguito del contagio transplacentare, è possibile che il bambino abbia a che fare con problematiche gravi come le lesioni agli occhi. Possono altresì manifestarsi anomalie a carico dello sviluppo cerebrale.

Come proteggersi

Gli adulti hanno la possibilità di proteggersi dal contagio grazie al vaccino. Quest’ultimo consiste nella somministrazione di due dosi, che vengono inoculate a distanza di 1/2 mesi una dall’altra. Vaccino che può essere somministrato in concomitanza con altri, può essere somministrato non solo agli adulti, ma anche ai giovanissimi dai 12 anni in su.

Risulta controindicato nei casi in cui si sono manifestate reazioni allergiche alla prima dose di vaccino, alla neomicina o alla gelatina. Viene inoculato alle donne in età fertile dopo aver accertato l’assenza di gravidanze in corso.

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