Varicella: ecco cosa bisogna sapere
È una delle malattie esantematiche più diffuse. Colpisce prevalentemente i bambini, ma gli adulti non ne sono immuni. Ecco cosa è bene sapere.
Appartiene al gruppo delle cosiddette malattie esantematiche, ovvero quelle che si manifestano con sintomi simili a quelli influenzali ma accompagnati dall’esantema (eruzione cutanea).
Stiamo parlando della varicella. È fra le malattie infettive più contagiose ed è causata dal virus Varicella zoster (VZV) appartenente alla famiglia degli herpesvirus. In genere colpisce i bambini di età compresa fra i 5 e i 10 anni, ma non ne sono immuni gli adulti.
I primi sintomi si manifestano da una a tre settimane dal contagio. I sintomi che compaiono nella fase prodromica (che dura circa 48 ore) sono mal di testa, febbre di solito bassa, sensazione di malessere generale, perdita di appetito. La fase esantematica, invece, è caratterizzata da bollicine che compaiono ad ondate e, quindi, in fasi diverse, prima su volto e testa e poi si diffondono su tutto il corpo.
Questi foruncoletti sono pieni di liquido chiaro che nel giro di pochi giorni diventa giallastro.
Dopo circa una settimana si seccano formando delle crosticine che cadono spontaneamente. Sono molto pruriginosi e se grattati possono lasciare dei segni sulla pelle o infettarsi. Per questo, ad esempio nel caso di bambini, è consigliabile tenere le loro unghiette molto corte. Il rush cutaneo, per risolversi completamente, impiega dai 7 ai 14 giorni.
La varicella, come abbiamo anticipato, è estremamente contagiosa ed ha un periodo di incubazione di 13-17 giorni. Il malato inizia ad essere contagioso a partire da 2-3 giorni prima della comparsa del rush cutaneo e lo rimane fino a quando le vesciche non si sono evolute in croste.
La trasmissione avviene o tramite contatto diretto con le vescicole e il suo liquido, ma anche per via aerea con starnuti, colpi di tosse e contatto con le goccioline di saliva. Se contratta in gravidanza, può essere trasmessa al feto attraverso la placenta e provocare seri danni al nascituro.
In caso di malattia, bisogna rimanere a casa fino alla completa guarigione. Non sempre vengono prescritti antivirali, soprattutto nel caso di bambini per i quali è sufficiente tenere sotto controllo la temperatura. Si può ricorrere agli antistaminici per ridurre il prurito.
Con il decreto Lorenzin, la vaccinazione contro la varicella è diventata obbligatoria per l’iscrizione dei bambini al nido e a scuola.