Vaccino, quando il possibile richiamo? La stima del virologo Pregliasco
«Non c’è chiarezza sulla durata della vaccinazione. Oggi si stima una protezione di 9-12 mesi. È probabile che sia necessario una dose di richiamo nel 2022, magari soprattutto per i soggetti più fragili e a rischio e magari con un vaccino aggiornato per le nuove varianti. È presumibile che si prediliga il vaccino a mRna».
Lo ha detto, in merito all’eventualità di una terza dose di vaccino anti Covid-19 il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, membro del CTS della Lombardia, ai microfoni della trasmissione Rotocalco 264 su Cusano Italia Tv.
OBBLIGO VACCINO PER I DOCENTI
L’esperto ha anche detto: «Credo che si possa pensare di arrivare all’obbligo di vaccino per il personale scolastico così come è stato fatto per i sanitari. I docenti sono a rischio in quanto la variante Delta infetta molto i giovani e poi svolgono un servizio essenziale, lo abbiamo visto anche dai risultati degli Invalsi che sono stati pessimi a causa della dad realizzata in modo emergenziale senza un’adeguata organizzazione».
NO VAX
«C’è una minoranza rumorosa di no vax, ma c’è anche una quota di persone, che ha un elevato grado di scolarizzazione, che si è incancrenita nell’andare a pensare il peggio riguardo alla vaccinazione. È un approccio assurdo e incredibile, è come se a fronte di un nuovo farmaco anti tumorale, il soggetto che ne ha bisogno dicesse: aspetto un paio d’anni per capire cosa succederà».
«Si sono convinti – ha aggiunto – che la malattia è banale, cosa non vera, ma soprattutto pensano che queste vaccinazioni siano sperimentali ed alterino il genoma, oltre ad avere effetti sulla fertilità dei giovani. Noi abbiamo l’evidenza della differenza tra i Paesi che hanno vaccinato in massa e quelli che non l’hanno fatto come la Russia. Noi siamo messi abbastanza bene per ora perché siamo stati gli ultimi a riaprire dal lockdown, spero che ci possa essere più attenzione sul tracciamento anche se è destino che un colpo di coda questo virus ce lo darà ancora».
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