Uomo infettato da un verme parassita quasi estinto
L’ospedale nazionale per le malattie tropicali di Hanoi (Vietnam), in un comunicato stampa, ha raccontato un caso raro di un paziente.
Un giovane di 23 anni della provincia di Yen Bai, aveva le gambe e le braccia coperte di ascessi. Inoltre, si è lamentato di soffrire di dolori e spossatezza per giorni. È stato scoperto che la causa della condizione del giovane vietnamita è un verme nematode parassita mai osservato nel Paese, la filaria di Medina o verme di Guinea.
Nel dettaglio, i chirurghi dell’ospedale di Hanoi hanno estratto dagli ascessi situati sulle mani del paziente cinque filari di Medina di una lunghezza compresa tra 30 e 60 centimetri.
Questi vermi appartengono alla famiglia dei Dracunculus e sono responsabili di una malattia infettiva, la dracunculiasi.
Nel comunicato i medici hanno spiegato che il paziente mangiava pesce e granchi vivi. Si ritiene che la contaminazione sia avvenuta ingerendo le larve di Dracunculus medinensis presenti su questi animali crudi.
LE LARVE
Le larve sono assorbite da piccoli crostacei acquatici. Gli esseri umani o altri mammiferi vengono infettati bevendo acqua non filtrata e contaminata. Nel suo ciclo di vita, i mammiferi rappresentano l’ospite definitivo di questo nematode parassitario. Nei parassiti, l’ospite definitivo corrisponde all’organismo in cui il parassita raggiunge la sua dimensione adulta e realizza la sua riproduzione sessuale (a differenza dell’ospite intermedio).
Le larve vengono rilasciate nell’intestino e migrano verso i tessuti sottocutanei dove continuano il loro sviluppo. Una volta adulta e in presenza di acqua, la femmina trafigge la pelle, portando allo sviluppo di un doloroso ascesso spesso sui piedi o sulle mani.
Dal momento che non esiste un trattamento specifico per la dracunculiasi, i medici hanno curato il giovane somministrando un antielmintico e rimuovendo i vermi dalle sue ferite.
Se la dracunculiasi non ha precedenti in Vietnam, è stata endemica in molti paesi africani, principalmente nelle aree rurali. Negli anni ’80 3,5 milioni di persone soffrirono di questa malattia. Oggi, però, le cose sono cambiate.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dei 20 paesi in cui la malattia era endemica, nel 2017 sono stati segnalati soltanto due casi: Etiopia e Ciad (quindici casi ciascuno). Nel maggio 2020, l’Etiopia ha registrato sette casi umani e 50 persone sotto osservazione nella Regione di Gambella. Se il verme non infetta più milioni di esseri umani, è ancora presente in altri mammiferi come cani e gatti.
LEGGI ANCHE: Come fa il nostro cervello a distinguere gli odori?