Uomini con problemi di fertilità sono più a rischio di cancro alla prostata
Gli uomini con problemi di fertilità hanno statisticamente più rischi di cancro alla prostata rispetto agli altri.
Questo è emerso da uno studio svedese, pubblicato sul British Medical Journal, che va a rafforzare le ipotesi precedenti secondo le quali queste due patologie potrebbero avere cause comuni.
Nei paesi occidentali l’infertilità maschile colpisce l’8% degli uomini e il tumore prostatico il 10%. I ricercatori hanno studiato gli uomini svedesi diventati papà per la prima volta tra il 1994 e il 2014 e hanno identificato quelli che nei successivi 20 anni hanno avuto una diagnosi di tumore. Hanno, quindi, concluso che chi aveva fatto ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita a causa di un problema di fertilità “avevano un rischio significativamente più alto di tumore prostatico rispetto a quelli diventati padri per vie naturali“, si legge sull’articolo del Bmj.
Nel primo gruppo infatti lo 0,28% ha avuto diagnosi di cancro contro lo 0,37% degli uomini che erano divenuti genitori grazie a una tecnica di fecondazione in vitro e allo 0,42% di quelli che avevano beneficiato di una Icsi (iniezione diretta di uno spermatozoo nell’ovulo), quindi con un aumento di rischio dal 30% al 60%.
Questa tecnica, utilizzata per gli uomini con le forme più gravi di infertilità, è dunque risultata associata a un rischio pressoché doppio di cancro alla prostata (diagnosticato prima dei 55 anni), sottolineano gli autori dello studio, convinti che questa categoria di uomini dovrebbe sottoporsi a screening precoci per questo tipo di tumore e a un follow up sul lungo termine.