Tumore al seno: qual è il rapporto fra diagnosi precoce e sopravvivenza?
Il tumore al seno è la principale neoplasia diagnosticata tra la popolazione femminile italiana. Guardando i dati del 2022, si può parlare di 55.700 diagnosi, lo 0,5% in più rispetto al 2020. Nel 2021, come specificato dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, la mortalità è stimabile a 12.500 decessi. Per quanto riguarda la sopravvivenza a 5 anni, si parla dell’87%.
Come sottolineato più volte dalla scienza, ai fini della sopravvivenza lo screening è fondamentale. Concretizzarlo vuol dire, per esempio, rispondere in maniera tempestiva agli screening che il Sistema Sanitario Nazionale riserva alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, invitate a sottoporsi alla mammografia a cadenza biennale.
Essenziale è anche l’autopalpazione fin dall’età più giovane, così come la conduzione di uno stile di vita sano. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, gli esperti insistono in maniera particolare sull’importanza di seguire una dieta caratterizzata da un introito calorico non troppo alto e da una quantità ridotta di grassi, zuccheri semplici e cibi come le carni rosse.
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L’importanza della consapevolezza delle donne
Di passi avanti negli ultimi anni per quanto riguarda il trattamento del tumore al seno ne sono stati fatti numerosi. Non basta, però. Come evidenziato da diversi esperti negli ultimi tempi, occorre lavorare sulla consapevolezza delle donne che, ancora oggi, credono che la neoplasia a cui sono dedicate queste righe sia dovuta soprattutto a fattori non modificabili, come per esempio la genetica (che conta, ma non è tutto).
Vi è ancora troppa poca attenzione al ruolo che ha lo stile di vita. La dieta, come già accennato, ha un’importanza cruciale. Lo schema alimentare consigliato dagli esperti è quello mediterraneo, modello di alimentazione e punto di riferimento per lo stile di vita in generale considerato il top a livello mondiale.
L’attenzione a quello che si mangia non aiuta solo a prevenire il tumore alla mammella, ma favorisce anche l’abbassamento del rischio di recidive.
Come ottimizzare la prevenzione
Come poco fa accennato, ai fini della prevenzione del tumore al seno è cruciale la pronta risposta agli screening (in alcune Regioni italiane, vengono effettuati a partire dai 45 anni). Se si ha intenzione di mettere in primo piano un maggior livello di accuratezza, una buona idea consiste nel far esaminare l’ecografia da due radiologi diversi.
In questo modo, qualora il risultato dovesse apparire sospetto si può procedere con l’esecuzione di ulteriori esami.
Per amor di precisione, è il caso di sottolineare che, accanto alle modalità di prevenzione, sono aumentate anche le alternative terapeutiche. Dai farmaci biologici fino agli approcci chirurgici conservativi – ossia la quadrantectomia – le donne colpite dal tumore al seno hanno l’opportunità di curarsi senza compromettere in maniera pesante la propria integrità fisica e la conduzione di una vita quotidiana autonoma e appagante.
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