Tullio De Piscopo e la sua battaglia contro il tumore al fegato
Nel 2012, l’Italia venne a conoscenza della battaglia personale di Tullio De Piscopo, leggenda della musica napoletana, contro il cancro al fegato. Durante un’intervista nel programma “La volta buona”, condotto da Caterina Balivo, De Piscopo ha condiviso i dettagli di questa lotta, offrendo uno sguardo intimo sulla sua vita privata, contrassegnata da incredibili successi e momenti di difficoltà.
Una vita in musica: successi e momenti personali
Tullio De Piscopo, 78 anni, ha ripercorso le tappe salienti della sua carriera, partendo dal successo del brano Andamento lento che ha segnato una svolta nella sua vita, permettendogli di realizzare il sogno di acquistare una casa per la sua famiglia. Questo racconto ha evidenziato non solo l’impatto della sua musica sul pubblico ma anche l’importanza dei suoi successi personali.
La diagnosi e il pensiero sull’eutanasia
Il musicista ha poi aperto il cuore riguardo la diagnosi di tumore al fegato ricevuta anni prima, che lo portò a considerare l’eutanasia. Ha descritto il terrore di fronte alla prospettiva della morte e il processo che lo ha portato a scegliere di lottare per la vita, ispirato dall’amore per i suoi nipotini e dal sostegno di amici cari come Pino Daniele.
Le sue parole: “Ho avuto paura di morire, avevo deciso di andare in Svizzera per l’eutanasia. Ho poi ho pensato di non essere pronto, volevo veder crescere i miei nipotini e piano piano ho cominciato a combattere. Pino Daniele mi ha regalato un rosario mi disse vedrai che ti aiuterà. Non ti disperare. Sono molto legato a lui perché con quella visita in ospedale mi ha salvato, assieme alla musica e ai miei nipotini”.
Il dolore della perdita e il potere della musica
Infine, De Piscopo ha condiviso il ricordo straziante della perdita del suo fratello maggiore, Romeo, sottolineando come questo evento abbia influenzato profondamente la sua vita e la sua carriera. Questa rivelazione ha messo in luce la capacità della musica di offrire conforto e forza nei momenti più bui. Cos’ha detto: “Il dolore più grande è stata la morte di Romeo, il mio fratello più grande. Era il 27 agosto del 1957, arrivo a casa e mio fratello si preparava per andare a suonare. E’ uscito e non è più tornato, si è accasciato sulla batteria, non si è capito cos’è successo e non abbiamo fatto fare l’autopsia. Tutto quello che ho fatto nella mia vita l’ho fatto per lui, ma lui l’avrebbe fatto meglio. Ci penso tutti i giorni”.
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