Tubercolosi resistente ai farmaci: scoperti tre nuovi trattamenti

Solo attraverso investimenti nella ricerca, nell'innovazione medica e nell'accesso equo alle cure sarà possibile ridurre significativamente l'incidenza della malattia e salvare milioni di vite ogni anno.

La tubercolosi è una malattia infettiva causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis, che colpisce principalmente i polmoni, ma può coinvolgere anche altri organi. Si trasmette attraverso le goccioline respiratorie emesse da una persona infetta tramite tosse o starnuti. Nonostante sia curabile con una terapia antibiotica adeguata, la tubercolosi continua a rappresentare una delle principali cause di morte nel mondo.

La diffusione e l’impatto globale

La tubercolosi rimane una delle maggiori sfide per la sanità pubblica globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), milioni di persone si ammalano di questa patologia ogni anno, con un alto tasso di mortalità nei Paesi a basso e medio reddito. La malattia colpisce soprattutto le popolazioni vulnerabili, tra cui persone immunodepresse, malnutrite e con difficoltà di accesso ai servizi sanitari.

Uno studio che dà speranza

Adesso sono stati scoperti tre nuovi trattamenti efficaci contro la tubercolosi resistente ai farmaci. Si tratta di una conquista scientifica che promette di cambiare le sorti della lotta contro una delle malattie infettive più letali al mondo.

Secondo quanto scrive la Harvard Medical School e riporta Salud180, uno studio clinico internazionale ha identificato tre regimi farmacologici sicuri ed efficaci per combattere la tubercolosi resistente alla rifampicina, uno degli antibiotici di prima linea più efficaci contro questa malattia.

La tubercolosi resistente ai farmaci

Si parla di tubercolosi farmaco-resistente (MDR-TB) quando i batteri che causano la malattia sviluppano resistenza ai farmaci utilizzati per curarla, come l’isoniazide e la rifampicina, affermano i Centers for Disease Control and Prevention .

Questa resistenza può derivare da un uso scorretto o incompleto dei farmaci, sia perché non si completa l’intero trattamento, sia perché vengono prescritti in modo inappropriato.

I sintomi

I sintomi della tubercolosi multiresistente (MDR-TB) sono simili a quelli della tubercolosi sensibile ai farmaci e includono tosse persistente che dura più di tre settimane, dolore al petto, tosse con sangue o espettorato, debolezza o affaticamento, perdita di peso, perdita di appetito, brividi, febbre e sudorazioni notturne.

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I nuovi metodi di cura

Lo studio clinico sopra menzionato ha valutato cinque nuovi regimi di trattamento di nove mesi, tutti somministrati per via orale e senza la necessità di iniezioni giornaliere. Questi regimi terapeutici incorporano farmaci di recente scoperta, come la bedaquilina e il delamanid, in combinazione con farmaci più vecchi. I risultati sono stati promettenti: tre dei cinque regimi terapeutici si sono dimostrati sicuri ed efficaci nel trattamento della tubercolosi multiresistente.

I nuovi trattamenti, più accessibili per i pazienti, riducono gli effetti collaterali dei farmaci tradizionalmente utilizzati e, trattandosi di farmaci orali, eliminano la necessità di iniezioni, migliorando la qualità di vita dei pazienti.

Sfide nel trattamento della malattia

Nonostante questi progressi, il trattamento della tubercolosi multiresistente implica la necessità di non abbassare la guardia. La comparsa di ceppi estremamente resistenti (XDR TB), che non rispondono ai farmaci più potenti, complica ulteriormente la gestione della malattia. Inoltre, garantire che i pazienti completino il trattamento è fondamentale per prevenire la diffusione di ceppi ancora più resistenti ed evitare ricadute.

La tubercolosi rappresenta una sfida persistente per la sanità mondiale, richiedendo sforzi coordinati tra governi, organizzazioni sanitarie e comunità locali. Solo attraverso investimenti nella ricerca, nell’innovazione medica e nell’accesso equo alle cure sarà possibile ridurre significativamente l’incidenza della malattia e salvare milioni di vite ogni anno.

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