Trigliceridi alti: quali sono i sintomi?
Quali sono i sintomi dei trigliceridi alti? L’ipertrigliceridemia è una condizione di cui si sente parlare molto spesso. Tutti, almeno una volta, hanno sentito un amico o un parente riferire gli esiti di un suo esame del sangue affermando di avere i trigliceridi alti.
Quali sono i segnali che devono mettere in allarme? Se ti stai ponendo questa domanda, l’articolo nelle prossime righe fa per te. Ricorda che i consigli che leggerai non sono di natura medica. Per dubbi di qualsiasi genere, consulta il tuo curante di fiducia.
Cosa sono i trigliceridi?
Prima di entrare nel vivo dei sintomi a cui fare attenzione e che devono far venire il sospetto di avere i trigliceridi alti, vediamo di preciso di cosa si parla quando li si chiama in causa. I trigliceridi sono lipidi che si accumulano nel sangue con uno scopo molto importante, ossia quello di fungere da riserva energetica per l’organismo.
Come ricordato anche dagli esperti del gruppo Humanitas, si accumulano per la precisione negli adipociti, ossia le cellule che costituiscono il tessuto adiposo umano. Hanno anche un’altra funzione fondamentale, ossia quella di fungere da barriera contro la dispersione del calore nei momenti in cui il corpo è esposto a temperature particolarmente rigide.
Dopo questa doverosa premessa, possiamo entrare nel vivo dei sintomi che si palesano nel momento in cui i valori dei trigliceridi ematici sono troppo alti.
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Trigliceridi alti: i sintomi a cui fare attenzione
In situazioni normali, i valori dei trigliceridi nei soggetti adulti sono compresi tra 50 e i 150 mg/dl. Cosa succede al corpo nel momento in cui questo limite viene superato? La prima cosa da dire al proposito è che i trigliceridi comportano l’insorgenza di sintomi diversi dal valore ematico sballato solo nelle circostanze in cui i valori superano i 1000 mg/dl. Si tratta di un quadro molto grave. Per rendersi conto di quanto, basta rammentare che, nel momento in cui si supera il limite dei 500, il cardiologo va oltre i consigli relativi alla dieta e prescrive una terapia farmacologica, nonché il monitoraggio costante dei valori.
Tra i sintomi sopra menzionati possiamo includere i cambiamenti di colore della pelle del viso, che appare tendente al giallo. Si tratta di un effetto dell’eccessivo accumulo di grassi a livello ematico. Un altro segnale dei trigliceridi alti è la lipemia retinica. Di cosa si tratta? Di un’anomalia dell’occhio che si contraddistingue per l’insorgenza di una colorazione cremosa dei vari della retina. Ancora una volta, tutto dipende dall’anomalo accumulo di lipidi nel sangue.
Dolori addominali, pancreatite, aumento delle dimensioni della milza: ecco altri sintomi con cui può avere a che fare un soggetto con i trigliceridi alti. Come già accennato, si tratta di segnali che si palesano nel momento in cui i valori sono davvero fuori rispetto alla norma. Alla luce di ciò, a meno che non siano presenti problematiche di natura genetica come l’ipertrigliceridemia familiare, è bene agire in ottica preventiva. Fondamentale, per esempio, è partire dalla dieta, che dovrebbe essere caratterizzata da un basso apporto di grassi saturi, zuccheri semplici e colesterolo.
Spazio quindi a vegetali di stagione, fonti di omega 3, proteine magre e carboidrati complessi provenienti da alimenti di origine integrale, ottime fonti di fibre.
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