Terremoto in Myanmar, adesso si teme l’epidemia di colera: cos’è e come si manifesta

In Myanmar, le condizioni igienico-sanitarie sono già precarie, specialmente nelle zone periferiche e interne, e il colera è una delle malattie presenti nel paese. Dopo il terremoto, la situazione è ulteriormente peggiorata.

Il terremoto del 28 marzo 2025 in Myanmar ha aumentato in modo significativo le preoccupazioni riguardo al rischio di un’epidemia di colera per diversi fattori. Ecco quali sono.

I fattori di rischio

Danni alle infrastrutture idriche e sanitarie: il terremoto ha danneggiato le strutture di approvvigionamento idrico e le infrastrutture sanitarie, aumentando il rischio di malattie idriche e alimentari, tra cui il colera.

Contesto umanitario preesistente: prima del terremoto, il Myanmar stava già affrontando un’epidemia di colera e diarrea acuta, che ha colpito 9 delle 17 regioni del paese, inclusa Mandalay.

Impatto disastroso sulle strutture sanitarie: il terremoto ha danneggiato 25 strutture ospedaliere, di cui tre completamente distrutte, riducendo ulteriormente la capacità di risposta sanitaria.

Risposta umanitaria complessa: la risposta umanitaria è resa difficile dal contesto di conflitto e dalla fragilità delle infrastrutture esistenti, aumentando il rischio di epidemia.

Occorre migliorare le condizioni igieniche

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un appello d’emergenza per rafforzare la sorveglianza delle malattie e migliorare le condizioni igieniche per prevenire ulteriori epidemie.

Cos’è il colera

Il colera è una malattia infettiva acuta del sistema gastrointestinale causata dal batterio Vibrio cholerae. Si manifesta principalmente con una diarrea acquosa intensa, spesso simile all’ “acqua di riso”, e vomito, che possono portare ad una rapida disidratazione e perdita di elettroliti.

La disidratazione, nei casi più gravi, può essere letale.

La malattia si diffonde principalmente attraverso l’ingestione di acqua o cibo contaminati.

Leggi anche: Scoperto dopo 30 anni un nuovo antibiotico: ecco le sue caratteristiche

Sintomi del colera

I sintomi principali del colera includono:

Diarrea acquosa abbondante (simile all’acqua di riso)

Vomito

Crampi alle gambe

Sensazione di debolezza

Rapida disidratazione, che può essere fatale se non trattata tempestivamente.

Incubazione e contagiosità

La fase di incubazione del colera può variare da poche ore a 4-5 giorni. Dopo questo periodo, il paziente può rimanere contagioso fino a dieci giorni, anche senza sintomi evidenti.

Trattamento e prevenzione

Il trattamento del colera consiste principalmente nella riammissione di liquidi ed elettroliti per prevenire la disidratazione. La prevenzione si basa sull’uso di acqua potabile, sulla cottura dei cibi e sull’igiene personale. Esiste anche un vaccino orale che può essere utilizzato per prevenire l’infezione, specialmente per coloro che viaggiano in aree endemiche.

Per mitigare il rischio di colera, è fondamentale attuare misure di prevenzione, Ecco le più importanti.

Distribuzione di acqua potabile trattata: assicurarsi che l’acqua sia sicura per il consumo umano.

Costruzione di servizi igienici adeguati: creare strutture sanitarie temporanee che garantiscano la corretta gestione dei rifiuti umani.

Educazione alla salute: promuovere pratiche di igiene corretta, come il lavaggio delle mani con acqua e sapone.

Vaccinazione: se disponibile, la vaccinazione contro il colera può essere una misura preventiva efficace.

In situazioni di emergenza come queste, la risposta internazionale è spesso cruciale. Organizzazioni umanitarie e sanitarie internazionali possono fornire supporto tecnico, risorse e personale per aiutare a gestire la crisi e prevenire epidemie.

In Myanmar, le condizioni igienico-sanitarie sono già precarie, specialmente nelle zone periferiche e interne, e il colera è una delle malattie presenti nel paese. Dopo il terremoto, la situazione è ulteriormente peggiorata, con un aumento del rischio di epidemia a causa della mancanza di accesso a servizi essenziali come acqua potabile e strutture sanitarie.

Articoli correlati