Sonnolenza diurna: quando è il segno di una patologia grave?
L'eccessiva sonnolenza diurna può indicare la sindrome dell'apnea ostruttiva del sonno, un disturbo che colpisce milioni di adulti. Scopri i sintomi, i rischi e le soluzioni terapeutiche.
L’eccessiva sonnolenza diurna rappresenta un sintomo spesso sottovalutato che può nascondere patologie più gravi, come la sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno (OSAS). A parlarne oggi è il programma radiofonico Sleepy Talks, che con la partecipazione di esperti italiani ha affrontato questo tema in modo chiaro e accessibile, sensibilizzando il pubblico sulla gravità del disturbo.
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Il ciclo di incontri su sonnolenza e apnea ostruttiva
Durante le nove puntate della rubrica Sleepy Talks, ideata da Cencora Pharmalex e con la media partnership di Radio LatteMiele, il tema della sonnolenza diurna è stato trattato in profondità da due esperti di rilievo: Luigi Ferini Strambi, professore ordinario di Neurologia e direttore del Centro del Sonno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, e Giuseppe Insalaco, professore di Pneumologia e ricercatore presso l’Istituto di farmacologia traslazionale del CNR di Palermo. La serie ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione, in particolare le persone tra i 30 e i 70 anni, sul fatto che la sonnolenza persistente durante il giorno non è un fenomeno innocuo, ma può essere il segnale di una condizione patologica come l’OSAS.
Sonnolenza e apnee notturne: sintomi e rischi
L’eccessiva sonnolenza diurna si manifesta con una marcata difficoltà a mantenersi svegli durante il giorno, con attacchi di sonno in momenti inappropriati, come mentre si guida o si lavora. Questo aumento del rischio di incidenti stradali, domestici o sul posto di lavoro è uno degli aspetti più preoccupanti. Spesso associata all’OSAS, una patologia respiratoria cronica che interrompe il respiro durante il sonno, la sonnolenza diurna può anche essere causata da altre alterazioni del sonno. In Italia, si stima che circa 7 milioni di adulti soffrano di apnea ostruttiva del sonno, ma solo circa 300.000 sono attualmente in cura.
L’importanza di una diagnosi precoce
Luigi Ferini Strambi sottolinea che “l’eccessiva sonnolenza diurna è il sintomo dell’OSAS che pesa di più sulla vita quotidiana”, con effetti diretti sulla qualità del riposo notturno. Molte volte, il soggetto non percepisce direttamente le interruzioni del sonno, ma è il partner a notarle. Il programma Sleepy Talks ha voluto sensibilizzare il pubblico sul fatto che riconoscere questo disturbo fin dalle sue fasi iniziali è fondamentale per migliorare la qualità della vita del paziente. In caso di sonnolenza persistente, il primo passo è rivolgersi al medico di medicina generale, che potrà indirizzare il paziente verso specialisti esperti, come neurologi, pneumologi o otorinolaringoiatri.
Trattamenti e terapie per la sonnolenza diurna
Il trattamento dell’eccessiva sonnolenza diurna, soprattutto se legata all’OSAS, può avvalersi di diverse soluzioni terapeutiche. Come afferma Giuseppe Insalaco, “una soluzione è agire sulle apnee causa di una cattiva qualità del sonno”, con trattamenti che vanno dalla ventilazione a pressione positiva continua nelle vie aeree (CPAP) a soluzioni farmacologiche, da utilizzare anche in combinazione. Il trattamento va sempre personalizzato, tenendo conto delle specifiche esigenze del paziente. Inoltre, può essere necessario un approccio multidisciplinare per gestire in modo completo la condizione e migliorare la qualità della vita del soggetto.
L’eccessiva sonnolenza diurna non è, quindi, solo un fastidio passeggero, ma un segnale che può indicare la presenza di disturbi seri, come la sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno. Riconoscere precocemente i sintomi e intervenire tempestivamente con trattamenti adeguati è essenziale per prevenire gravi complicanze, come incidenti e danni alla salute.
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