Smalto dentale: come proteggerlo e ripararlo
I nostri denti sono divisi in due parti: la radice, che si trova al di sotto della linea delle gengive, e la corona che invece è la parte al di sopra di tale linea, quella esposta all’ambiente orale. La corona è ricoperta dallo smalto dentale, una sostanza lucida di colore bianco che funge essenzialmente da barriera protettiva contro gli attacchi che arrivano dai cosiddetti batteri cariogeni che si trovano nel cavo orale (Streptococcus mutans e altri streptococchi, actinomiceti, lattobacilli ecc.).
Lo smalto dentale è una sostanza durissima, la più dura fra quelle presenti nel corpo umano, ma sfortunatamente la sua capacità di autoriparazione non è particolarmente spiccata qualora esso sia danneggiato da carie o usura.
Le cause di danneggiamento sono di vario tipo e, a seconda dei casi, si può ricorrere a specifici rimedi che possono essere utilizzati da soli o in sinergia.
Un presidio sanitario interessante è per esempio rappresentato dai dentifrici appositamente formulati per la protezione e la riparazione dello smalto, come per esempio il dentifricio Biorepair, un dispositivo medico ripara smalto ad alta concentrazione di microRepair che può essere utilizzato anche dai bambini (con la supervisione di un adulto).
L’azione di riparazione e protezione dello smalto del dentifricio Biorepair è essenzialmente dovuta alla presenza di microRepair, microparticelle attive che penetrano nelle minuscole scalfitture presenti nella corona dentale, riparano i danni presenti e occludono i tubuli dentinali scoperti. La riparazione dello smalto elimina anche la fastidiosa sensazione causata dalla sensibilità dentale.
Gli altri ingredienti presenti supportano l’azione protettiva poiché contrastano la proliferazione dei batteri cariogeni; ciò risulta utile anche per contrastare l’alitosi.
Quali sono le principali cause di danneggiamento dello smalto dentale?
I danni subiti dallo smalto dentale possono avere diverse origini.
Molto spesso il problema è riconducibile a una scarsa igiene orale; ciò favorisce il deposito di placca batterica con tutte le negative conseguenze del caso fra cui formazione di tartaro e insorgenza di carie.
In altri casi, il problema è un’igiene orale scorretta; anche se non scarsa, infatti, una pulizia dei denti effettuata troppo energicamente o con dentifrici abrasivi conduce alla lunga all’erosione dello smalto.
Causa molto frequente di erosione dello smalto dentale è il bruxismo, condizione caratterizzata dal prolungato digrignamento dei denti.
Anche un’alimentazione scorretta può contribuire a danneggiare lo smalto; in particolare il problema deriva da un eccessivo consumo di alimenti acidi o particolarmente dolci.
Il problema interessa poi frequentemente chi soffre di bulimia; in questo caso la causa è l’attacco degli acidi presenti nel vomito autoindotto.
Anche in coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo si ha usura dello smalto dentale; in questo caso sono i succhi acidi che risalgono lungo l’esofago fino a raggiungere la cavità orale.
I principali rimedi per proteggere e riparare lo smalto dentale
Dall’analisi delle varie possibili cause di danneggiamento dello smalto dentale è possibile dare utili indicazioni relativamente ai vari possibili rimedi.
Oltre all’utilizzo di un apposito dentifricio, è molto importante prestare una grande attenzione alla cura dell’igiene orale; questo contempla sia il ricorso a presidi quali filo interdentale, scovolino e collutorio. Si dovranno scegliere prodotti idonei e non aggressivi.
Per coloro che sono affetti da bruxismo, l’aiuto deriva dal ricorso ad appositi bite dentali.
Sono inoltre consigliate periodiche visite dal proprio dentista di fiducia che verificherà l’eventuale presenza di carie o altri problemi dentali. Infine, risulta molto utile anche il ricorso periodico a sedute di igiene dentale professionale; in questo caso la figura professionale di riferimento è l’igienista dentale.