Sintomi della celiachia in età adulta, quali sono?
Negli ultimi anni, si parla sempre più spesso di celiachia. I numeri di questa reazione immunitaria all’assunzione del glutine, infatti, sono aumentati notevolmente. Molto utile per capire la situazione è la variazione che si è verificata nel triennio 2017 – 2019.
Come evidenziato da un documento di grande importanza come la Relazione Annuale sulla Celiachia del Ministero della Salute, nel 2019 sono stati 11mila circa i nuovi casi diagnosticati. Un incremento considerevole se si considera che, l’anno prima, erano stati meno di 8mila.
Questi numeri portano molte persone a farsi domande sulla malattia e a chiedersi, per esempio, quali siano i sintomi della celiachia in età adulta. Nelle prossime righe, abbiamo cercato di rispondere a questo interrogativo.
Ricorda sempre che, nel caso in cui dovessero sorgerti dei dubbi relativi alla tua condizione fisica, il punto di riferimento deve essere sempre e solo il medico curante.
Come si manifesta la celiachia in età adulta?
Riconoscere i sintomi della celiachia può non essere facile. Le manifestazioni della condizione a cui è dedicato questo articolo, infatti, non si palesano sempre nei soggetti adulti.
Essenziale, quindi, è imparare a “leggere” i segnali che manda il corpo. Tra i principali troviamo la diarrea, ma anche il persistente gonfiore addominale e il meteorismo. Da attenzionare sono anche sintomi come l’inspiegabile perdita di peso, l’insorgenza frequente di crampi allo stomaco e l’astenia.
Quando si parla di sintomi della celiachia in età adulta, un doveroso cenno va dedicato anche agli esami ematici. Accertamenti che, al di là della condizione di cui stiamo parlando, andrebbero fatti periodicamente, possono mettere in luce alterazioni spesso legate alla celiachia.
In questo novero è possibile includere innanzitutto l’anemia. Come mai la carenza di ferro nel sangue può essere un segnale di celiachia? Per un motivo molto semplice: l’atrofia dei villi intestinali, il principale bersaglio della condizione attorno alla quale ruota questo articolo, può compromettere l’assorbimento di diversi nutrienti, tra i quali è possibile chiamare in causa le vitamine e appunto il ferro.
Le problematiche di malassorbimento sono alla base anche dei frequenti casi di osteoporosi che coinvolgono i pazienti che soffrono di celiachia. In questo frangente, al centro dell’attenzione c’è la difficoltà, da parte del nostro organismo, nell’assorbimento del ferro.
Cosa fare
Nel momento in cui si ravvisa la presenza dei sopra citati sintomi, è fondamentale muoversi con buonsenso. Uno dei primi aspetti a cui fare attenzione è la dieta di privazione da glutine, che deve essere gestita con l’aiuto di un esperto in modo da evitare di avere a che fare con cali glucidici.
Qualora, a seguito della dieta di privazione, i sintomi dovessero scemare, è possibile approfondire con procedure diagnostiche specifiche. La principale per scoprire se si è affetti da celiachia è il test del sangue finalizzato a individuare gli anticorpi e gli autoanticorpi. Molto utile può rivelarsi anche l’esame delle feci.
Una volta che si hanno in mano tutti i dati della diagnosi, si può procedere con la dieta definitiva che, oggi come oggi, è molto più semplice da gestire proprio in virtù della diffusione della problematica.
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