Sindrome di Reye nei bambini: cos’è, come si manifesta, cause e prognosi
La sindrome di Reye colpisce quasi esclusivamente i bambini. E la causa vi stupirà, la tratteremo nel corso di questo articolo.
Sindrome di Reye nei bambini: cos’è, come si manifesta, perché sorge e prognosi
La sindrome di Reye è una malattia potenzialmente fatale. Negli anni ’80 erano molti i bambini che morivano nel giro di poco tempo a causa di questa nefasta malattia. Negli ultimi quarant’anni la mortalità è diminuita, si parla di un 20%. Tuttavia, sono coinvolgi organi vitali quali fegato e cervello.
Il fegato evolve in un’insufficienza epatica rapidamente e il sistema nervoso viene coinvolto con lo sviluppo di un’encefalopatia (le funzioni e la struttura del cervello sono alterate).
Di conseguenza i sintomi caratteristici sono:
- vomito in grande quantità che comporta disidratazione;
- letargia;
- stato confusionale;
- convulsioni fino al coma;
- disturbi della coagulazione (emorragie, aumento dei livelli di ammonio).
Cause
Non sono state ancora identificate le cause che comportano la comparsa della Sindrome di Reye, tuttavia sono state evidenziate delle correlazione tra l’insorgenza di infezioni virali (influenza A e B, varicella) e assunzione di aspirina (acido acetilsalicilico).
Vogliamo proprio soffermarci sull’assunzione dell’aspirina in età pediatrica. In più dei due terzi dei casi dei bambini coinvolti era stata stata somministrata l’aspirina nelle 3 settimane precedenti.
Questo ha condotto al divieto dell’assunzione dell’acido acetilsalicilico al di sotto dei 16 anni di età.
In questo modo si è notata una drastica riduzione della mortalità per Sindrome di Reye a partire dalla metà degli anni ’80.
Diagnosi
Per porre diagnosi è necessario escludere altre patologie (come encefaliti, meningiti) e raccogliere tutti i dati clinici, attenzionando i sintomi presentati (vomito irrefrenabile e disidratazione, alterazione della coscienza, danni al fegato).
Esiste una cura?
La risposta è no. I bambini con questa sindrome vengono ricoverati d’urgenza in terapia intensiva dove verranno sottoposti ai trattamenti che sosterranno tutte le funzioni vitali.
Prognosi
Ancora oggi è una malattia associata ad un alto tasso di mortalità qualora si presentasse anche se gli standard terapeutici raggiunti negli ultimi anni migliorano il decorso della malattia.
L’unico modo per prevenirla è quella di non somministrare aspirina al di sotto dei 16 anni di età.