Silvio Berlusconi: ottime notizie dal San Raffaele di Milano
Ci sono ottime notizie sulle condizioni di salute di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ricoverato al San Raffaele di Milano.
Silvio Berlusconi verso le dimissioni dall’ospedale San Raffaele di Milano.
A quasi un mese dal suo ricovero per una infezione polmonare nel quadro di una leucemia mielomonocitica cronica, che lo ha costretto per i primi 12 giorni in terapia intensiva, il leader di Forza Italia, 86 anni, starebbe insistendo per lasciare l’ospedale milanese entro venerdì, giorno d’inizio della grande convention organizzata dal partito proprio a Milano.
Le dimissioni potrebbero quindi già avvenire domani o dopodomani ma la decisione finale spetterà ai medici che lo hanno in cura – i primari Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri – che domani emetteranno un nuovo bollettino.
L’ultimo aggiornamento, diramato mercoledì scorso, indicava “il raggiungimento di un quadro clinico stabile, caratterizzato da una ottimale e convincente ripresa delle funzionalità d’organo”.
Le visite
Paolo Berlusconi, fratello minore di Silvio Berlusconi, è da poco arrivato all’ospedale San Raffaele di Milano. Paolo è entrato accompagnato in auto dal cancello di via Olgettina 60 che porta al padiglione Q dove si trova il reparto di degenza che ospita l’ex premier. In ospedale nel pomeriggio sono arrivati anche quattro dei figli di Berlusconi, Eleonora, Marina, Pier Silvio e Barbara. Intorno alle 15 c’è stata anche la visita di Fedele Confalonieri, che si è fermato per circa 20 minuti.
Cos’è la leucemia mielomonocitica cronica?
La leucemia mielomonocitica cronica (LMC) è un tipo di cancro del sangue caratterizzato da una produzione eccessiva di cellule mieloidi immature, come monociti, granulociti e cellule staminali mieloidi, nel midollo osseo. È considerata una forma di leucemia mieloproliferativa cronica.
Nella LMC, le cellule mieloidi immature si moltiplicano in modo anormale e non funzionano correttamente. Questo porta alla progressiva invasione del midollo osseo e alla compromissione della produzione di cellule sanguigne normali, come globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. A causa di questo squilibrio, i pazienti affetti da LMC possono manifestare sintomi come affaticamento, debolezza, pallore, ecchimosi o sanguinamento anormali e infezioni frequenti.
La LMC è spesso causata da una mutazione genetica chiamata cromosoma Philadelphia (Ph), che si verifica quando due segmenti di DNA si scambiano tra i cromosomi 9 e 22. Questa mutazione porta alla formazione di un gene anormale chiamato BCR-ABL1, che stimola la produzione eccessiva di cellule mieloidi immature.
La diagnosi di LMC viene solitamente effettuata attraverso un esame del midollo osseo o un esame del sangue per identificare la presenza del gene BCR-ABL1 o altre anomalie genetiche associate alla malattia. Una volta confermata la diagnosi, il trattamento della LMC può includere terapie farmacologiche mirate, come gli inibitori della tirosin-chinasi, che bloccano l’azione del gene BCR-ABL1 e riducono la produzione di cellule mieloidi immature. In alcuni casi, può essere necessario un trapianto di midollo osseo.
La LMC è considerata una malattia cronica e il suo decorso può variare da persona a persona. Con una gestione adeguata, molti pazienti affetti da LMC possono vivere una vita normale o quasi normale per molti anni. Tuttavia, è importante monitorare regolarmente la malattia e seguire il piano di trattamento prescritto dal medico per controllare la progressione della malattia e gestire i sintomi. Una gestione tempestiva e una consulenza medica specializzata sono fondamentali per garantire il miglior outcome possibile per i pazienti affetti da LMC.
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