Sepsi, conoscere i sintomi può salvare la vita

  • La sepsi è uno stato in cui il corpo risponde in maniera eccessiva e incontrollata ad un’infezione batterica, danneggiando organi e tessuti.
  • La complicanza più temuta dello stato di sepsi è lo shock settico che può essere fatale.
  • Conoscere i sintomi di questa malattia permette di agire tempestivamente. Prevenire però è la parola chiave che permette di scongiurare ogni rischio.

La sepsi è una malattia molto grave che può causare la morte. Conoscere i sintomi permette di agire precocemente.

Sepsi: come riconoscerla

Non è facile incorrere nello stato di sepsi, difatti è una complicanza molto rara di un’infezione: il corpo risponde in maniera eccessiva e incontrollata all’infezione batterica.

É l’organismo stesso che risponde all’infezione danneggiando i propri organi e tessuti fino a poter determinare uno shock settico (uno stato d’ipotensione arteriosa molto pericolosa e fatale).

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno si registrano 700.000 casi di sepsi, di cui almeno 1 su 5 con esito mortale.

É più frequente in neonati, bambini, anziani e persone con malattie persistenti nel tempo (croniche) o altre condizioni mediche che indeboliscono il sistema immunitario.

Per parlare di prognosi bisogna capire quanto tempo passa dall’inizio della condizione di sepsi al trattamento; nelle prime fasi è possibile trattarla con antibiotici, eppure ci sono dei casi in cui questa malattia nel suo stadio iniziale non viene riconosciuta e trattata precocemente.

Per questa ragione, è importante conoscere i sintomi:

  • febbre.
  • Aumento della frequenza cardiaca.
  • Aumento della frequenza respiratoria.
  • Brividi.
  • Eruzioni cutanee.
  • Confusione.
  • Sensazione di disorientamento.

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Quali possono essere le cause della sepsi?

Come affermato dall’Istituto Superiore di Sanità, le infezioni di origine batterica sono la causa più frequente di sepsi.
In rari casi sono implicate infezioni causate da virus o funghi.

Le infezioni più comunemente associate con la sepsi sono:

  • polmoniti;
  • infezioni intra-addominali;
  • infezioni chirurgiche;
  • meningiti;
  • encefaliti;
  • infezioni renali;
  • osteomieliti;
  • endocarditi.

Nel caso delle sepsi di origine batterica o fungina, il primo passo verso il loro sviluppo è il passaggio nel sangue dei batteri/funghi che hanno causato l’infezione localizzata. Quando ciò avviene, l’infezione si diffonde a tutto l’organismo ed è detta generalizzata o sistemica.
Il secondo passo è la comparsa di un’esagerata risposta infiammatoria estesa a tutto l’organismo che causa danni a organi e tessuti.

Diagnosi della sepsi

Abbiamo fatto un elenco di sintomi specifici che si presentano durante uno stato di sepsi, tuttavia questi possono essere confusi con altre malattie ritardando così il momento della diagnosi e il relativo trattamento.

Il primo accertamento a cui viene sottoposto il paziente sono le analisi del sangue ed altre analisi di laboratorio.
Se gli specialisti non riescono ad identificare la sede dell’infezione allora procederanno con esami di diagnostica per immagini (radiografia, TAC, ecografia, risonanza magnetica).

Si può prevenire la sepsi?

Prevenire la sepsi con un’accurata igiene delle mani, trattando l’infezione tempestivamente o mantenendo il sistema immunitario in salute si può.

Ciò che è importante è ridurre il rischio di contrarre un’infezione e questo si può raggiungere tramite specifici vaccini contro:

  • streptococcus pneumoniae;
  • neisseria meningitidis;
  • haemophilus influenzae, di tipo b.

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