Sei a rischio infarto? I segnali da non ignorare

L’infarto miocardico è una delle patologie più temute, spesso improvvisa e fatale. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il rischio può essere identificato e ridotto con una prevenzione adeguata. Conoscere i fattori di rischio, riconoscere i segnali di allarme e adottare uno stile di vita sano possono fare la differenza tra la vita e la morte.


I principali fattori di rischio per l’infarto

L’infarto è il risultato dell’occlusione di una o più arterie coronarie, spesso dovuta all’accumulo di placche aterosclerotiche. Alcuni fattori di rischio sono modificabili, altri no.

Età e sesso: il rischio aumenta con l’età e colpisce maggiormente gli uomini dopo i 45 anni e le donne dopo i 55 anni.

Familiarità e predisposizione genetica: se hai parenti stretti che hanno sofferto di malattie cardiache, il tuo rischio potrebbe essere più alto.

Ipertensione arteriosa: la pressione alta danneggia le arterie e favorisce l’accumulo di placche.

Colesterolo alto: un livello elevato di colesterolo LDL (cattivo) e un basso livello di colesterolo HDL (buono) aumentano il rischio cardiovascolare.

Diabete: l’elevata glicemia danneggia le arterie e accelera l’aterosclerosi.

Obesità e sovrappeso: il peso eccessivo è spesso associato a ipertensione, colesterolo alto e diabete.

Sedentarietà: la mancanza di esercizio fisico aumenta il rischio di obesità e problemi cardiaci.

Fumo: il tabacco danneggia le arterie e riduce l’ossigenazione del cuore.

Stress e ansia cronica: lo stress eccessivo può provocare un aumento della pressione arteriosa e un’eccessiva produzione di cortisolo, ormone dannoso per il cuore.

Alcol e dieta sbilanciata: un consumo eccessivo di alcol e una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri raffinati favoriscono l’infiammazione e l’aterosclerosi.


Sintomi precoci: come riconoscere un infarto prima che sia troppo tardi

Contrariamente a quanto si pensa, l’infarto non si manifesta sempre con un dolore al petto improvviso. I sintomi possono variare da persona a persona e possono essere subdoli.

Dolore toracico: oppressione o bruciore al petto che può irradiarsi al braccio sinistro, alla mascella o alla schiena.

Fiato corto: difficoltà a respirare senza una causa apparente.

Affaticamento improvviso: sentirsi esausti dopo minimi sforzi potrebbe essere un segnale di allarme.

Nausea e sudorazione fredda: sintomi spesso sottovalutati, più comuni nelle donne.

Capogiri e svenimenti: segno di ridotto afflusso di sangue al cervello.

Dolore addominale: talvolta confuso con problemi gastrici.

Se avverti uno o più di questi sintomi, chiama immediatamente il 118 o recati al pronto soccorso.


Come scoprire se sei a rischio infarto? Test e analisi da fare

Per valutare il rischio cardiovascolare, è possibile sottoporsi a diversi esami:

Analisi del sangue: misurano i livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia.

Misurazione della pressione arteriosa: l’ipertensione è un campanello d’allarme.

Elettrocardiogramma (ECG): rileva eventuali anomalie nel ritmo cardiaco.

Test da sforzo: verifica come il cuore risponde a un aumento dell’attività fisica.

Ecocardiogramma: valuta la funzionalità del cuore.

Coronarografia: esame più invasivo per analizzare le arterie coronarie.


Come prevenire l’infarto: strategie efficaci per proteggere il cuore

Adottare uno stile di vita sano è la chiave per ridurre il rischio cardiovascolare.

Dieta equilibrata: consuma più frutta, verdura, cereali integrali, pesce e grassi sani (olio d’oliva, frutta secca). Riduci il sale, i cibi fritti e gli zuccheri raffinati.

Attività fisica regolare: almeno 30 minuti al giorno di camminata, corsa, nuoto o ciclismo.

Smettere di fumare: i benefici si vedono già dopo poche settimane.

Controllo del peso: mantenere un IMC nella norma riduce il carico sul cuore.

Gestione dello stress: pratiche come yoga, meditazione e respirazione profonda possono abbassare i livelli di cortisolo.

Monitorare i valori: controlla regolarmente pressione, glicemia e colesterolo.

Limitare l’alcol: massimo 1 bicchiere al giorno per le donne e 2 per gli uomini.

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