Scoperto composto naturale che blocca il Covid-19, ecco qual è
- Scoperto un composto naturale che ‘intrappola’ il Covid-19: l’Indolo-3-carbinolo (I3C).
- L’Indolo-3-carbinolo è presente nelle piante crucifere (cavoli, broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles e simili). La sperimentazione, allo stato attuale, è in vitro.
- L’obiettivo è quello di creare altre opzioni terapeutiche in grado di bloccare la replicazione e la trasmissione del SARS-CoV-2, gli effetti del ‘Long Covid’ e mirare a farmaci da poter utilizzare anche in coloro che non possono sottoporsi al vaccino.
Un team di ricerca guidato da scienziati italiani hanno scoperto il modo per impedire la replicazione virale e la trasmissione di Covid-19.
Indolo-3-carbinolo (I3C): un composto naturale che blocca il SARS-CoV-2
Sì, il vaccino è di fondamentale importanza per una ‘protezione’ individuale e della comunità verso il Coronavirus, ma un team di ricerca internazionale guidato da scienziati italiani delle Università di Tor Vergata e Torino, hanno pensato di ‘trovare’ un composto alternativo per poter combattere il coronavirus e gli effetti del ‘Long Covid‘ (i postumi dopo aver superato la fase acuta e che possono durare mesi), avere così altre opzioni per il trattamento, stiamo parlando dell’Indolo-3-carbinolo (I3C), che puoi comprare anche su Amazon.
L’Indolo-3-Carbinolo è un composto naturale ottenuto dalle piante crucifere ed è stato già utilizzato in medicina per trattare alcune patologie rare. Nel caso del Coronavirus sembrerebbe impedire al virus di uscire dalla cellula e diffondersi in tutti i tessuti dell’organismo: il SARS-CoV-2 si troverebbe intrappolato.
I risultati di questa promettente scoperta sono stati pubblicati sulla rivista Cell Death & Disease, gruppo Nature.
Seppur in fase di sperimentazione iniziale, nei test in vitro l’indolo-3-carbinolo (I3C) ha mostrato “potenti effetti antivirali e inibisce la fuoriuscita virale”.
Le basi di questo studio suggeriscono la possibilità di mettere a punto dei farmaci generati tramite questo principio attivo che andranno a bloccare la replicazione del virus nell’organismo, di conseguenza non potrà procedere con la trasmissione virale.
Nondimeno, potrebbero essere dei farmaci utilizzati in concomitanza con altre terapie.
“Un vaccino è solo una misura profilattica. Dobbiamo testare il farmaco in studi clinici con pazienti Covid-19 per valutare rigorosamente se può prevenire la manifestazione di sintomi gravi e potenzialmente fatali. Avere opzioni per il trattamento, in particolare per i pazienti che non possono essere vaccinati, è di fondamentale importanza per salvare sempre più vite umane e contribuire ad una migliore condizione e gestione della salute pubblica”, ha dichiarato il Professor Novelli. “Dobbiamo pensare a lungo termine. I vaccini, pur essendo molto efficaci, potrebbero non esserlo più in futuro, perché il virus muta, e quindi è necessario disporre di più armi per combatterlo. La scoperta su I3C è importante, e ora dobbiamo avviare studi clinici per dimostrare la sua potenziale efficacia”
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