Sclerosi Multipla: cos’è, cause, tipi, sintomi e aspettative di vita

A discapito di quello che comunemente si pensa, la sclerosi multipla non è una malattia che ‘condanna’ per certo ad un’invalidità permanente, piuttosto può essere una condizione gestibile e che può continuare a rendere chi ne affetto una persona autonoma.

Sclerosi Multipla: dalla scoperta della malattia all’aspettativa di vita

La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune che viene riconosciuta per la mancanza di mielina in più aree del sistema nervoso centrale (SNC), il suo andamento è cronico nel tempo.

Il momento della scoperta della SM può stravolgere la vita, ci si ritroverà a fare i conti con le ‘placche’ indurite disseminate nel SNC: delle cicatrici che si portano addosso non solo fisicamente ma anche dentro l’anima; lo scoraggiamento non lascia spazio alla vera conoscenza di questa malattia che abbraccerà tutta la vita il paziente.

Secondo quanto riportato sul sito “Iononsclero”, le persone con sclerosi multipla nel mondo sono circa 2.3 milioni, di cui 122 mila in Italia. Le donne sono le più colpite e i giovani i soggetti a rischio (20-40 anni): non si è ancora arrivati all’affermazione di quali siano le cause certe.

Ciò che distingue questa malattia è la presenza di un’infiammazione cronica, il sistema immunitario ‘soffre’ di un’alterazione. La sua funzione peculiare di difesa dell’organismo viene stravolta: esso si scaglierà contro il sistema nervoso centrale, portando alla distruzione della mielina.

sclerosi-multipla

Non una forma di sclerosi multipla ma 5 secondo gli esperti:

SM benigna: caratterizzata da bassa disabilità anche dopo molti anni dall’insorgenza (10-15). Circa il 20-30% dei casi di SM a decorso recidivante-remittente (SMRR) rientra in questa categoria.

SM a decorso recidivante-remittente (SMRR): il paziente alterna periodi di benessere a ricadute cliniche che insorgono in maniera acuta e possono andare incontro a remissione parziale o completa. L’85% dei casi rientra in questa categoria nella fase iniziale.

SM secondariamente progressiva (SMSP): comporta una disabilità permanente ed è caratterizzata da una progressione graduale anche in assenza di ricadute tipiche di questa patologia. Circa il 30-50% dei casi di SM a decorso recidivante-remittente evolve in SMSP.

SM primariamente progressiva (SMPP): in questa forma di sclerosi multipla il decorso clinico è caratterizzato da una progressione lenta ma costante della disabilità, in assenza di ricadute. Costituisce il 10% dei casi di SM.

SM progressiva con ricadute (SMPR): questa forma si caratterizza per una disabilità progressiva con varie ricadute. Comprende circa il 5% dei casi. [Fonte: Iononsclero]

Delle casistiche differenti tra loro, la più diffusa risulta essere l’SMRR, la forma che può andare incontro a una remissione parziale o completa.

All’esordio vengono accomunati da alcuni sintomi: disturbi visivi (calo della vista, sdoppiamento, dolore), disturbi delle sensibilità (formicolii, sensazioni d’intorpidimento, perdita sensibilità al tatto, difficoltà a percepire caldo o freddo e riguardano gli arti o il volto/tronco), mancanza di energia, debolezza.

Non esiste solo un tipo di esame per poter fare diagnosi di SM, piuttosto il neurologo baserà la ricerca della malattia sulla base della storia clinica, l’esame neurologico ed esami strumentali e biologici.

Studi hanno messo in evidenza come l’aspettativa di vita nei pazienti con SM sia aumentata. La durata media della vita è stimata a 74.7 anni, nelle donne si è rilevata una sopravvivenza maggiore pari a 77.2.

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