San Daniele DOP, caratteristiche e perché fa bene alla salute

Salute e benessere fanno rima con buona cucina e in Italia più che mai, vista la grande varietà di prodotti tipici dall’alto valore nutrizionale. Una corretta routine alimentare è in grado migliorare la nostra qualità della vita, offrendo all’organismo tutto ciò di cui ha bisogno in termini di apporto energetico e non solo. Ovviamente non bisogna dimenticare il ruolo cruciale rivestito da sport e attività fisica, che devono andare di pari passo con una dieta sana. Ci sono alcuni alimenti che è bene inserire all’interno di quest’ultima, come il Prosciutto di San Daniele, un alimento equilibrato dal grande gusto. Il motivo è presto detto: questo alfiere dell’agroalimentare made in Italy nel mondo non presenta controindicazioni per alcuna dieta. È anzi l’ideale sia per bambini che per anziani e donne in stato interessante, ma anche per gli sportivi e nei regimi ipocalorici.

Trasparenza e gestione della filiera nel nome del benessere

Il Prosciutto di San Daniele punta molto sull’alta qualità, non a caso avvia stringenti controlli relativi a qualità, igiene degli stabilimenti e routine alimentare degli animali. Questo perché il modo stesso di intendere l’alimentazione è cambiato, le persone sono più portate a voler andare alla scoperta della filiera fino ad arrivare ai singoli ingredienti e loro proprietà.

In un mondo caratterizzato da uno stile di vita in cui la fretta domina molte delle nostre scelte si sta recuperando una dimensione diversa in relazione al mangiar bene. C’è attenzione e voglia di conoscere ogni cosa in merito a valori nutrizionali e proprietà benefiche: volersi bene è diventato un mantra assoluto. E in tutto questo, il cibo non viene più percepito come un mero intervallo che scandisce le due parti della giornata. È un elemento culturale vero e proprio, capace di raccontare la nostra storia e di spiegarci come sono cambiate le nostre abitudini nel tempo.

Cenni storici e valori nutrizionali del Prosciutto di San Daniele

Le radici del Prosciutto di San Daniele affondano indietro nel tempo di molti secoli. L’evoluzione di questo alimento, divenuto ormai del tutto iconico per il Belpaese, si è sempre sviluppata attorno al borgo di San Daniele del Friuli. È qui che si trovano le 31 aziende produttrici, le quali portano avanti una tradizione fatta di sapere artigianale che attraversa le epoche.

Sono tre gli ingredienti necessari alla produzione di tale prodotto di eccellenza. Si tratta innanzitutto dello speciale microclima di San Daniele: è in questa zona che si incontrano la brezza marina adriatica e i venti freddi delle montagne. Gli altri due ingredienti sono il sale marino a secco, e la carne selezionatissima di suini italiani.

Perché è così importante inserire il San Daniele DOP? Come abbiamo accennato, questo alimento non presenta alcuna controindicazione e può essere integrato in una dieta varia e ricca. È perfetto per essere impiegato come ingrediente d’accento in ricette gourmet oppure in un semplice panino per una merenda sfiziosa.

Il Prosciutto di San Daniele è ricco di minerali (zinco, ferro, fosforo, potassio e magnesio) e di vitamine (in particolare del gruppo B) oltre che di proteine nobili di alta qualità. Per quanto riguarda poi i macronutrienti, bisogna sottolineare come il San Daniele DOP abbia una composizione essenzialmente proteica (le sue proteine si caratterizzano per un’elevata digeribilità). Concludiamo la nostra analisi con un focus sui micronutrienti, precisando come vi siano alti livelli di vitamine essenziali per la respirazione cellulare e il metabolismo dei carboidrati. Il Prosciutto di San Daniele è anche in grado di offrire all’organismo, ogni giorno, la giusta quantità di grassi saturi e insaturi: il nostro corpo ha infatti la necessità di assimilare con regolarità una certa dose di lipidi.

Per quanto riguarda le donne in stato interessante, c’è da dire che il processo produttivo del San Daniele DOP – la cui durata non è mai inferiore ai 13 mesi – annulla la proliferazione del protozoo responsabile della toxoplasmosi, pericolosa in gravidanza per il feto.

Articoli correlati