Peristalsi lenta, cos’è e quali sono i rimedi
In generale, per mantenere un intestino sano, è importante adottare uno stile di vita equilibrato, che comprenda una dieta sana, una buona idratazione, e attività fisica regolare, oltre a prestare attenzione ai segnali del corpo e, se necessario, consultare un medico in caso di disturbi persistenti.
La peristalsi è un movimento ritmico e ondulatorio che avviene nel tratto digestivo, in particolare nell’intestino, grazie alla contrazione e al rilassamento dei muscoli lisci delle pareti intestinali. Questo processo permette il trasporto del cibo e dei suoi residui lungo il tratto digerente, favorendo la digestione e l’assorbimento dei nutrienti.

Problemi dovuti alla peristalsi lenta
Quando la peristalsi è lenta, significa che i movimenti intestinali sono rallentati, e questo può portare a una serie di problemi come costipazione (stipsi), gonfiore, dolore addominale e difficoltà nell’eliminazione delle feci.
Le cause
La peristalsi rallentata può essere causata da vari fattori, tra cui una dieta povera di fibre, disidratazione, sedentarietà, stress o l’uso eccessivo di farmaci che influenzano la motilità intestinale. Inoltre, condizioni mediche come la sindrome dell’intestino irritabile o il morbo di Crohn, possono alterare la peristalsi.
Le onde peristaltiche
Come si legge sul sito internet Pazienti.it, le onde peristaltiche avvengono nell’esofago, nello stomaco e nell’intestino. Tali onde possono essere riflessi brevi e localizzati, oppure contrazioni lunghe e continue che viaggiano attraverso l’intera lunghezza dell’organo, in base alla posizione e a cosa ha causato il movimento ondulatorio.
La peristalsi nell’esofago comincia nella porzione superiore del tubo e viaggia attraverso l’intera lunghezza, spingendo il cibo nello stomaco. Le particelle di cibo che non raggiungono l’esofago con la prima onda peristaltica subiscono una seconda peristalsi.
Un’onda peristaltica viaggia attraverso l’intera lunghezza del tubo in circa nove secondi.
Quando lo stomaco è pieno, le onde peristaltiche diminuiscono. La presenza di grassi nel pasto può completamente interrompere questi movimenti per brevi periodi fino a quando il contenuto dello stomaco non viene diluito con i succhi gastrici e infine rimosso.
Le onde peristaltiche cominciano come contrazione deboli all’inizio dello stomaco e progressivamente diventano più forti con l’avvicinarsi alle regioni distali dello stomaco. Le onde aiutano a mescolare il contenuto dello stomaco e a spingere la bile nell’intestino tenue.
In genere, le onde peristaltiche nascono nell’intestino tenue a intervalli irregolari e viaggiano per varie distanze. La peristalsi intestinale espone il cibo alle pareti intestinali per permettere l’assorbimento delle sostanze e per muovere il materiale fecale in avanti, attraverso l’intestino crasso e infine nel tratto anale, permettendo l’evacuazione delle feci.
La motilità intestinale è particolarmente utile non solo per la defecazione, ma anche per evacuare il gas dall’intestino crasso e per controllare la crescita batterica, agendo in modo meccanico come agente pulente che rimuove colonie batteriche potenzialmente dannose.

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La peristalsi intestinale può essere assente
L’atonia intestinale, nota anche come peristalsi intestinale assente, consiste proprio in una completa assenza della motilità intestinale e nell’impossibilità di progressione del materiale fecale all’interno dell’intestino.
Le cause più comuni della peristalsi assente sono rappresentate dalle infiammazioni intraperitoneali e retroperitoneali, come: appendicite, peritonite, ulcera duodenale perforata, diverticolite. Altre cause sono: pancreatite, colecistite, lesioni del midollo spinale, rottura di un aneurisma dell’aorta addominale, ischemia intestinale.
Altri sintomi della peristalsi lenta
La peristalsi lenta, sebbene inizialmente provochi soltanto stitichezza, a lungo andare può causare complicazioni quali emorroidi e diverticolosi.
Avere una peristalsi lenta significa che le feci ristagnano nel tratto intestinale, cominciando a perdere acqua e a diventare molto secche.
Ma la peristalsi può essere, al contrario, anche vivace. Un sintomo evidente è la diarrea, che se dura a lungo, può causare la disidratazione dell’organismo.
Un’altra complicazione legata alla peristalsi intestinale accentuata è caratterizzata dalla difficoltà di assorbire gli elementi nutritivi necessari per l’organismo, oltre allo sconvolgimento del microbiota intestinale.
Come stimolare la peristalsi intestinale lenta
Per mantenere l’intestino in buona salute e promuovere una peristalsi regolare, è importante seguire alcune semplici pratiche.
Dieta ricca di fibre: consumare frutta, verdura, legumi e cereali integrali aiuta a mantenere le feci morbide e facilita il passaggio attraverso l’intestino.
Idratazione adeguata: bere abbondante acqua è fondamentale per mantenere le feci morbide e favorire il movimento intestinale.
Esercizio fisico regolare: l’attività fisica stimola la peristalsi e favorisce il movimento del cibo attraverso il tratto digestivo.
Gestire lo stress: lo stress può influire negativamente sulla motilità intestinale. Pratiche come la meditazione, lo yoga e altre tecniche di rilassamento possono aiutare a migliorare la salute intestinale.
Routine regolare: andare in bagno alla stessa ora ogni giorno può aiutare a stabilire una regolarità nelle evacuazioni.
Evitare l’uso eccessivo di lassativi: l’uso frequente di lassativi può indebolire i muscoli intestinali e rallentare la peristalsi nel lungo periodo.
In generale, per mantenere un intestino sano, è importante adottare uno stile di vita equilibrato, che comprenda una dieta sana, una buona idratazione, e attività fisica regolare, oltre a prestare attenzione ai segnali del corpo e, se necessario, consultare un medico in caso di disturbi persistenti.
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