Rose Villain soffre di misofonia: di cosa si tratta?
La misofonia è un disturbo complesso che richiede ulteriori ricerche per essere pienamente compreso e trattato. La crescente consapevolezza di questa condizione sta portando ad un aumento degli studi e allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche.
Rose Villain si sta affermando come una delle voci più interessanti e innovative della nuova scena musicale italiana, grazie al suo stile unico che fonde diversi generi e influenze internazionali.
La cantante lombarda, recentemente, durante il programma Hot Ones di Alessandro Cattelan ha svelato: “Io ho un problema con le persone, soffro di misofonia e se la gente fa dei rumori io impazzisco”. Paola Cortellesi aveva dichiarato di soffrirne a Geppi Cucciari, che aveva poi detto di patire anche lei lo stesso fastidio. Ma cos’è la misofonia? Esistono terapie efficaci? Cerchiamo di capirne di più.

Misofonia: il disturbo dell’intolleranza ai suoni
La misofonia è un disturbo caratterizzato da una forte avversione a suoni specifici, spesso di origine umana. Questo fenomeno, ancora poco conosciuto ma in fase di crescente studio, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre.
La misofonia, letteralmente “odio per il suono”, è una condizione in cui determinati suoni scatenano reazioni emotive o fisiologiche eccessive e incontrollate. Questi suoni, chiamati “trigger”, sono spesso prodotti da altre persone e possono includere: rumori di masticazione, schiocchi di labbra, respiri pesanti, ticchettii ripetitivi.
Le persone con misofonia possono provare intense sensazioni di rabbia, disgusto o ansia quando esposti a questi suoni.
Cause
Le cause esatte della misofonia non sono ancora completamente comprese. Tuttavia, le ricerche suggeriscono che potrebbe essere correlato a: anomalia nel processo uditivo cerebrale, fattori genetici, esperienze traumatiche legate a suoni specifici, disturbi d’ansia o ossessivo-compulsivi preesistenti.
Sintomi
I sintomi della misofonia possono variare in intensità, ma generalmente includono: reazioni emotive intense ai suoni scatenanti (rabbia, ansia, panico); risposte fisiche come aumento della frequenza cardiaca o sudorazione; comportamenti per evitare situazioni in cui potrebbero essere presenti i suoni attivati; difficoltà a concentrarsi nella presenza di suoni scatenanti; impatto negativo sulle relazioni sociali e professionali.
Diagnosi
La diagnosi della misofonia può essere complessa, in quanto non è ancora ufficialmente riconosciuta come distruttiva a sé stante in molti manuali diagnostici. Tuttavia, il processo diagnostico generalmente include: valutazione dettagliata dei sintomi e della loro gravità; esclusione di altri disturbi uditivi o psichiatrici; utilizzo di questionari specifici per la misofonia; consulenza con specialisti in audiologia e psicologia.
Gli strumenti della diagnosi
La diagnosi della misofonia si basa su diversi elementi.
Esame obiettivo: il medico raccoglie informazioni sui suoni trigger, le circostanze in cui si verificano e le persone presenti durante gli episodi di misofonia.
Questionari specifici: vengono utilizzati test come l’Amsterdam Misofonia Scale (A-MISO-S) o il Misofonia Questionnaire per valutare l’impatto del disturbo sulla qualità della vita del paziente.
Test audiologici: si effettuano esami per escludere cause organiche e verificare l’integrità del sistema uditivo, tra cui esame audiometrico tonale e impedenzometrico; misurazione della soglia del fastidio; otoemissioni acustiche.
Valutazione psicologica: possono essere somministrati questionari come la SCL-90R per indagare la configurazione di sintomi psicologici e valutare il disagio psichico associato.
Diagnosi differenziale: si escludono altre condizioni mediche con sintomi simili, come acufene, presbiacusia, iperacusia e disturbi che causano allucinazioni uditive.
La diagnosi è principalmente clinica e si basa sull’anamnesi, sull’inquadramento audiologico e sulla valutazione dei sintomi. È importante notare che non esiste ancora un test diagnostico definitivo per la misofonia e che la valutazione richiede un approccio multidisciplinare che può coinvolgere audiologi, psichiatri, logopedisti e psicologi.

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Il trattamento del disturbo
Sebbene non esista una cura definitiva per la misofonia, diverse strategie possono aiutare a gestire i sintomi.
Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): aiuta a modificare le risposte emotive ai suoni trigger.
Terapia di desensibilizzazione: esposizione graduale ai suoni scatenanti in un ambiente controllato.
Tecniche di rilassamento e mindfulness: per gestire lo stress e l’ansia associata.
Utilizzo di dispositivi di mascheramento del suono o tappi per le orecchie in situazioni difficili.
In alcuni casi, farmaci per gestire l’ansia o la depressione associata.
La misofonia è un disturbo complesso che richiede ulteriori ricerche per essere pienamente compreso e trattato. La crescente consapevolezza di questa condizione sta portando ad un aumento degli studi e allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche. Per chi ne soffre, è fondamentale cercare il supporto di professionisti specializzati per sviluppare un piano di gestione personalizzata.