Retinite pigmentosa, cos’è e quali sono i sintomi?
La retinite pigmentosa è una rara malattia che porta progressivamente alla perdita della vista. Trovate maggiori informazioni in questo articolo.
Retinite pigmentosa: definizione e cause
La retinite pigmentosa è una rara malattia ereditaria che comporta una progressiva e lenta degenerazione della retina di entrambi gli occhi. Grazie alla retina, quel sottile strato che avvolge il nostro occhio, le informazioni visive raggiungono il nostro cervello attraverso il passaggio dal nervo ottico. Di conseguenza, la retinite pigmentosa porta col passare de tempo alla totale cecità.
Questa malattia sembra essere associata alla presenza di un gene anomalo che codifica per le proteine retiniche. Ne esistono di diverse forme, una delle quali intacca anche l’udito.
Chi soffre di questo problema inizialmente sperimenta difficoltà di vista in ambienti poco luminosi e legati alla visione periferica. Col tempo, però, la retinite pigmentosa degenera fino a ledere anche il campo visivo centrale.
I sintomi
La retinite pigmentosa inizia a manifestarsi solitamente tra l’adolescenza e la prima età adulta (tra i 10 e i 30 anni), ma la diagnosi spesso viene prodotta con molto ritardo.
I primi sintomi a manifestarsi sono:
• restringimento del campo visivo
• aumentata sensibilità alla luce
• cecità notturna
• adattamento più lento nel passaggio tra luce e buio, e viceversa
Per la diagnosi, occorre effettuare un esame del fondo oculare, in cui si noteranno dei depositi di pigmento sulla retina, oppure è possibile sottoporsi ad una elettroretinografia. Tali esami dovranno essere effettuati anche sui familiari, data la natura ereditaria della retinite pigmentosa.
I pazienti affetti da questa malattia possono incorrere di frequente anche nell’edema maculare (ovvero il rigonfiamento della retina) e sviluppare precocemente la cataratta.
Se volete rimanere aggiornati, seguiteci su Facebook cliccando qui.
LEGGI ANCHE: 5 cattive abitudini che possono danneggiare la colonna vertebrale.