Reflusso gastroesofageo: sintomi, cause e fattori di rischio
Il reflusso gastroesofageo (GERD) può causare sintomi come bruciore di stomaco, rigurgito, dolore toracico e tosse cronica. Scopri le cause e i fattori di rischio associati a questa patologia e come affrontarla attraverso il nostro articolo informativo.
Il reflusso gastroesofageo (o RGE) è una patologia in cui il contenuto acido dello stomaco risale nel tubo digerente, causando irritazione e infiammazione della mucosa esofagea.
I sintomi tipici del reflusso gastroesofageo includono:
- Bruciore di stomaco (pirosi)
- Dolore o fastidio retrosternale
- Rigurgito o rigetto di cibo o liquidi
- Sensazione di avere un nodo in gola
- Difficoltà a deglutire
- Nausea e vomito
- Tosse secca
- Mal di gola
I sintomi del reflusso gastroesofageo possono manifestarsi occasionalmente o essere persistenti e frequenti. In alcuni casi, il reflusso gastroesofageo può anche causare sintomi extra-esofagei come asma, broncospasmo, laringite, sinusite, e problemi dentali.
È importante sottolineare che i sintomi del reflusso gastroesofageo possono essere simili a quelli di altre patologie dell’apparato digerente o del sistema respiratorio, per cui è sempre consigliabile consultare un medico in caso di sintomi sospetti.
Sei su Telegram? Segui le notizie di SaluteLab.it sul nostro canale! Iscriviti, cliccando qui!
Cause del reflusso gastroesofageo
Le cause del reflusso gastroesofageo (RGE) sono diverse e spesso legate ad uno stile di vita poco salutare. Ecco alcune delle possibili cause:
Mancanza di tono del muscolo sfintere esofageo inferiore: il muscolo sfintere esofageo inferiore (LES) si trova alla fine dell’esofago e impedisce al contenuto dello stomaco di risalire nell’esofago. Quando questo muscolo non si contrae correttamente, il contenuto acido dello stomaco può risalire causando il reflusso gastroesofageo.
Alimentazione scorretta: consumare alimenti grassi, piccanti o acidi, o bere bevande alcoliche o gassate può favorire il reflusso gastroesofageo. Anche mangiare porzioni troppo grandi o assumere pasti poco frequenti può aumentare il rischio di reflusso.
Sovrappeso e obesità: il sovrappeso e l’obesità possono aumentare la pressione intra-addominale e favorire il reflusso gastroesofageo.
Tabagismo: il fumo può indebolire il muscolo sfintere esofageo inferiore e aumentare la produzione di acido nello stomaco.
Gravidanza: durante la gravidanza, il feto in crescita può esercitare una pressione sull’addome e sullo sfintere esofageo inferiore, favorendo il reflusso gastroesofageo.
Stress: lo stress e l’ansia possono influire sulla motilità intestinale e aumentare la produzione di acido nello stomaco.
Altre patologie: alcune patologie come l’ernia iatale, la sclerodermia, la gastroparesi e la dispepsia funzionale possono aumentare il rischio di reflusso gastroesofageo.
I fattori di rischio
Tra i fattori di rischio del GERD si possono includere:
Obesità: l’aumento di peso può aumentare la pressione sull’addome, causando il reflusso dei contenuti dello stomaco nell’esofago.
Alimentazione: alcuni alimenti, come quelli grassi, piccanti, acidi, caffeina, cioccolato, alcol e cibi fritti, possono aumentare il rischio di GERD.
Stile di vita sedentario: la mancanza di attività fisica può ridurre la capacità del corpo di gestire il reflusso dei contenuti dello stomaco nell’esofago.
Fumo di sigaretta: il fumo può aumentare la produzione di acido nello stomaco e indebolire la valvola tra l’esofago e lo stomaco, favorendo il reflusso.
Gravidanza: l’aumento di peso e i cambiamenti ormonali durante la gravidanza possono aumentare il rischio di GERD.
Condizioni mediche: alcune patologie come la sindrome dell’intestino irritabile, la sclerodermia, l’ernia iatale e la gastroparesi possono aumentare il rischio di GERD.
Farmaci: alcuni farmaci, come quelli per l’asma, l’ipertensione e la depressione, possono indebolire la valvola tra l’esofago e lo stomaco, aumentando il rischio di GERD.
È importante consultare un medico se si sospetta di avere GERD per ottenere una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.
LEGGI ANCHE: La lista degli alimenti da evitare in caso di problemi al fegato.