Quanto contagia di più una persona che non si è ancora vaccinata?
Fino a che punto le persone vaccinate trasmettono di meno il Covid-19 rispetto a chi non si è ancora sottoposto al vaccino?
In uno studio pubblicato lunedì 28 giugno, l’Institut Pasteur ha fornito le prime risposte.
“Una persona non vaccinata ha un rischio 12 volte maggiore di trasmettere il SARS-CoV-2 rispetto a una persona vaccinata”: riassume così l’Institut Pasteur presentando i primi risultati del suo studio, diffusi su Twitter da uno dei suoi autori, Simon Cauchemez, che fa parte del Consiglio Scientifico.
Questo studio si basa su uno scenario caratterizzato da una copertura vaccinale del 30% nei 12-17 anni, del 70% nei 18-59 anni e del 90% negli ultrasessantenni e da un numero di riproduzione di base (il famoso R0 o RT) di 4.
Lo studio indica anche che, nello scenario studiato, le persone non vaccinate rappresenterebbero il 37% della popolazione ma il 75% delle infezioni.
Inoltre, in questo scenario, il team dell’Institut Pasteur stima che il 46% della contaminazione si verificherà nei bambini sotto i 17 anni: “rappresentano il 22% della popolazione e hanno meno probabilità di essere contaminati rispetto agli adulti”, hanno ricordato gli autori.
Questa sproporzione si spiega con il fatto che la campagna vaccinale è meno avanzata tra i giovani (ed è autorizzata in questa fase soltanto per i 12-17 anni).
Pur non escludendo la possibilità di dovere ricorrere a misure restrittive per arginare una possibile ripresa epidemica in autunno, il team dell’Institut Pasteur ha indicato, tuttavia, che “lo sforzo richiesto per controllare una ripresa epidemica dovrebbe essere significativamente inferiore rispetto al periodo pre-vaccinazione”.
“La situazione dei bambini e degli adolescenti, che quest’autunno dovrebbero essere vaccinati male, è fonte di preoccupazione”, hanno rimarcato i ricercatori dell’Istituto Pasteur, che al tempo stesso esortano “a massimizzare la copertura vaccinale tra i più vulnerabili”.
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