Quanti sono gli italiani che soffrono di dolore cronico? Il dato sconvolgente
In Italia, una nazione segnata da una sfida sanitaria crescente, moltissimi adulti vivono con il dolore cronico. Ecco il dato.
In Italia, una nazione segnata da una sfida sanitaria crescente, oltre 10 milioni di adulti vivono con il dolore cronico. Questa cifra allarmante emerge dal Rapporto Istisan, una pubblicazione dell’Istituto Superiore di Sanità che getta luce sulla gravità del dolore cronico attraverso l’analisi dell'”Indagine europea sulla salute” del 2019. La ricerca ha visto la partecipazione di più di 44.000 individui, tra cui circa 38.800 hanno fornito informazioni dettagliate sul loro esperienze con il dolore cronico, evidenziando come questa condizione affligga indiscriminatamente, con un peso maggiore sulle donne.
Disparità e Distribuzione: Il Dolore Senza Confini
Il dolore cronico non conosce barriere di età, ma la sua prevalenza aumenta significativamente con l’avanzare degli anni. Dai giovani adulti agli ultra-ottantacinquenni, il dolore si fa sempre più presente, raggiungendo il 50% in quest’ultima fascia di età. Inoltre, il rapporto sottolinea un’ingiustizia di genere nel dolore, con le donne che soffrono più frequentemente e intensamente rispetto agli uomini. Questo divario diventa più evidente e si amplia con l’età, incidendo profondamente sulla qualità della vita delle persone affette.
Le Radici del Dolore: Causa ed Effetto
Il fenomeno del dolore cronico in Italia si manifesta attraverso varie cause, tra cui malattie preesistenti, traumi, interventi chirurgici e, in alcuni casi, tumori. Sorprendentemente, un significativo 13% dei casi rimane senza una diagnosi definitiva, con un quarto di queste persone che riportano livelli di dolore di intensità elevata o molto elevata. La connessione tra dolore cronico e salute mentale è altrettanto preoccupante, con una percentuale allarmante di individui che mostrano sintomi depressivi significativi.
Un Nuovo Orizzonte: Conoscenza e Cura
Il Rapporto Istisan non solo mette in evidenza l’urgenza di affrontare il dolore cronico in Italia ma apre anche la strada a una migliore comprensione e gestione di questa condizione. Grazie a questo studio, per la prima volta si dispone di dati nazionali approfonditi che possono guidare l’elaborazione di strategie di prevenzione, diagnosi, trattamento e supporto socio-assistenziale più efficaci. La collaborazione tra Istat e Fondazione ISAL è fondamentale in questo sforzo, segnando un passo importante verso l’integrazione di politiche sanitarie più inclusive e attente al benessere dei cittadini affetti da dolore cronico.
Verso un Futuro di Sollievo
Questo primo Rapporto istituisce un fondamento solido per il monitoraggio epidemiologico del dolore cronico in Italia, offrendo una panoramica dettagliata che può stimolare un’azione concreta. L’obiettivo è di garantire che la legge italiana, che dal 2010 riconosce il diritto all’accesso alle cure del dolore, sia pienamente applicata, assicurando così a tutti i cittadini affetti la possibilità di una vita meno gravata dal dolore. Con una maggiore consapevolezza e risorse dedicate, l’Italia può sperare in un futuro in cui il dolore cronico sia gestito con la dovuta attenzione, offrendo sollievo a milioni di persone.
Leggi anche: Quanti litri d’acqua possiamo bere prima di morire?