Quali cibi evitare e quali mangiare per prevenire il diabete?
La voglia di mangiare i dolci colorati delle Bakery House, lo zucchero irrinunciabile nel caffè della colazione, una dieta ricca di zuccheri che dà l’illusione di lenire ogni stress ed ogni condizione di sofferenza emotiva. I carboidrati contengono glucosio e quando il livello di questo valore nel corpo – regolato dall’insulina – si alza può creare la via di manifestazione del diabete mellito di tipo 2.
L’Italia è al nono posto per il consumo di 70gr circa al giorno di zuccheri.
Diabete mellito di tipo 2, cos’è e sintomi
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia di assumere lo zucchero giornaliero per una percentuale pari a 10 dell’energia totale assimilata tramite l’alimentazione.
Questo vuol dire che non bisognerebbe eccedere eppure oggi – rispetto a 50 anni fa – è molto facile incorrere a zuccheri anche presenti in scatolame, bibite gassate, diversi tipi di pane, hamburger ed una dilungata lista che si potrebbe continuare.
Secondo studi statistici in Italia le persone con il diabete sono oltre 4 milioni.
Il diabete mellito di tipo 2 (o dell’adulto) è una malattia metabolica caratterizzata da un aumento della glicemia nel sangue (iperglicemia), l’insulina non viene prodotta in quantità sufficiente per ‘accontentare’ le necessità dell’organismo oppure vi è una insulino-resistenza.
Per far comprendere il meccanismo che si genera nel nostro corpo, la Dr.ssa Maria Rita Montebelli del Diabetes Unit Department of Medical Science, Surgery and Neuroscience, University of Siena e il Dr. Andrea Sermonti dell’Umberto Di Mario Foundation ONLUS, Toscana Life Sciences Siena, Italy scrivono:
“Delle condizioni protratte di iperglicemia e insulino resistenza mandano in tilt le cellule beta pancreatiche, quelle responsabili della produzione dell’ormone insulina. Sotto stress, tali cellule si impallano e iniziano a rilasciare segmenti immaturi e disfunzionali di insulina, inutili a svolgere il loro compito metabolico in modo ottimale”.
Continuando: “Tutto il processo di produzione dell’insulina in condizioni di diabete, ma anche di pre-diabete, va in tilt e innesca un circolo vizioso di super-lavoro che ‘inceppa’ sempre di più il processo e peggiora il controllo metabolico.”.
Ci sono dei sintomi che possono essere osservati nell’insorgenza lenta del diabete mellito di tipo 2:
- Poliuria (bisogno di urinare spesse volte).
- Polidipsia (senso di sente).
- Polifagia (molto appetito).
- Astenia (senso di stanchezza).
- Vista offuscata.
- Una guarigione lenta delle ferite.
Come prevenire il diabete? Le fibre al primo posto
Il diabete mellito di tipo 2 si ‘combatte’ a partire dalla propria tavola: perché?
Tra le cause che innescano l’insorgenza di questa malattia metabolica, vi sono i fattori ambientali che sono strettamente legati alle abitudini e ai comportamenti di ogni soggetto: una vita sedentaria, un apporto di zuccheri elevati nella propria dieta alimentare, l’obesità, lo stress, l’inattività fisica, i valori del colesterolo HDL e trigliceridi alti sono tutti dei fattori di rischio.
Il diabete mellito di tipo 2 si può evitare:
- Mangiando meno calorie e grassi saturi (grassi di origine animale, burro, formaggi, etc.).
- Assumendo molte fibre (frutta, verdura e cereali integrali), 25-35 gr. al giorno:
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- Crusca di frumento.
- Crusca di riso.
- Crusca d’avena.
- Legumi freschi/secchi (ceci, fagioli, lenticchie, piselli, fave, soia, etc.).
- Frutta essiccata (fichi secchi, uvetta, albicocche, pesche, cocco, etc.).
- Cereali integrali e i loro derivati (pasta, riso, orzo, avena, pane), farina di soia.
- Verdure e ortaggi (carciofi, spinaci, cavolo, melanzane, cavolfiori, asparagi, etc.).
- Frutta fresca con buccia (mirtilli, more, lamponi, olive, ribes, mele, etc.).
- Frutta fresca senza buccia (pere, kiwi, mele, papaya, avocado, fichi d’india, etc.).
- Farine bianche e loro derivati.
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- Assumendo le proteine (15-20% delle calorie totali).
- Evitando lo zucchero che può essere sostituito con la stevia.
Per raggiungere i benefici è consigliato bere molta acqua e attenersi alle dosi giornaliere indicate.
N.B. Quanto indicato non sostituisce il parere specialistico. Per ogni chiarimento fare riferimento al proprio medico di fiducia.