Quale trattamento sperimentale ha assunto Trump contro il Covid-19?
«Vado in ospedale, me la sto cavando bene», ha affermato Donald Trump che ha lasciato la stanza dov’è stato curato.
Risultato positivo al Coronavirus, anche il presidente statunitense ha deciso di unirsi alla fase sperimentale del nuovo cocktail promettente anti Covid-19.
Erano stati già 275 pazienti i ‘selezionati’ a provare il mix di anticorpi monoclonali messi a punto dall’azienda statunitense Regeneron. Un nuovo ottimismo contagioso?
Anticorpi monoclonali anti Covid-19? Via alla fase 3 e alla fiducia nella scienza
Ancor prima che la Food and Drug Administration americana (deputata al ‘via’ dell’immissione in commercio dei farmaci) approvasse il ‘cocktail luminare’ anti Coronavirus, Trump decide di prendere parte alla kermesse: un gaudio ritrovo per la guarigione sperata al Walter Reed Medical Center.
La dose massima consentita pari a 8 grammi era già stata somministrata al Presidente statunitense prima che si recasse in ospedale dove si è poi sottoposto anche alle cure con Remdesivir (un farmaco antivirale).
Prevenire e curare il Covid-19, è questa la funzione del nuovo farmaco arrivato alla fase 3 della sperimentazione, l’ultima prima dell’entrata in commercio.
Il farmaco sotto ai riflettori si chiama REGN-CoV2 ed è stato ‘progettato’ dall’azienda statunitense di biotecnologie Regeneron.
Si tratta di un mix di 2 anticorpi che hanno la ‘potenza’ di fermare la proteina Spike, quella che permette al virus soldato di attaccare il corpo con le sue cellule.
Il farmaco ha le potenzialità di diminuire la carica virale e migliorare i sintomi correlati al nuovo Coronavirus in maniera rapida limitando quindi la capacità del virus d’infettare l’organismo.
Di cosa si tratta precisamente?
Gli anticorpi monoclonali sono ‘assemblati’ in laboratorio, vengono utilizzati gli anticorpi naturali dei guariti da Covid-19: selezionati quelli più forti.
Non permettono al virus di entrare con prepotenza nel corpo piuttosto rafforzano il sistema immunitario che tornerà alla funzione primaria di difesa dell’organismo per uccidere il virus intruso.
Il punto nodale resta il costo di questi farmaci in quanto la loro produzione non è immediata e solamente una dose ha un elevato prezzo. Si pensa che sarà disponibile solamente per i pazienti più gravi e debilitati e non per tutta la comunità.
Intanto la sperimentazione non si ferma.
Durante questo terzo ciclo di prova l’obiettivo è quello di comprendere l’efficacia e la tollerabilità del trattamento su un campione di pazienti molto più ampio e diversificato.
La domanda che ci si pone in questa fase è: quale i rischi e quali i benefici? Trump si sente “molto meglio”dichiara in un video ma non è fuori pericolo, rilancia il medico.
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