Priapismo in un 62enne positivo al coronavirus: il curioso caso clinico
Un uomo di 62 anni, positivo al Covid-19, ha avuto anche un’erezione di oltre 4 ore senza una stimolazione sessuale. Il caso è stato riportato il 17 giugno dall’American Journal of Emergency Medicine.
Il paziente è stato ricoverato al pronto soccorso dopo aver sofferto di difficoltà respiratoria acuta particolarmente virulenta. Due giorni prima aveva consultato il suo medico per lamentarsi di febbre, diarrea e tosse secca senza che il professionista rilevasse nulla. Una volta in ospedale, è stato attaccato a un respiratore e ha avuto una caduta di pressione sanguigna che ha richiesto iniezioni endovenose.
Gli esami medici hanno poi rivelato l’infezione da Covid-19 nel paziente. Inoltre, i medici hanno anche osservato il priapismo, un’erezione che dura diverse ore senza alcuna stimolazione sessuale. Questa malattia, se mal curata o ignorata, può portare a gravi conseguenze al pene, persino alla necrosi.
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Dopo quattro ore di compressione con il ghiaccio, sono stati rivelati coaguli di sangue nero, caratteristici del priapismo a basso flusso (PFR). Questo tipo di priapismo è pericoloso perché deriva da un’ostruzione del flusso venoso e, quindi, da una completa interruzione della circolazione sanguigna nell’area. Due settimane dopo, grazie alle cure mediche, il paziente è stato in grado di tornare a casa.
Non si tratta del primo paziente con il Covid-19 con una complicazione tromboembolica. «In effetti, i pazienti con il Covid presentano la presenza simultanea di tutti gli elementi della triade di Virchow che porta alla trombosi», ha riportato il team medico. Questi tre elementi sono: iperviscosità, ipoercoagulazione e disfunzione endoteliale. Il legame tra priapismo e Covid-19 potrebbe quindi avere un senso ma sono necessarie ulteriori ricerche per chiarirlo.
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