Prevedere il rischio di ictus attraverso gli occhi: lo studio rivoluzionario
Prevedere il rischio di ictus attraverso gli occhi: lo studio rivoluzionario. Ecco come è stato condotto e i risultati.
Gli occhi, spesso definiti “lo specchio dell’anima”, sono considerati il riflesso più sincero delle emozioni e dei pensieri interiori. Attraverso uno sguardo si possono cogliere sentimenti profondi come gioia, tristezza, amore o inquietudine, anche quando le parole restano non dette. La loro capacità di comunicare senza bisogno di suoni li rende una finestra unica sull’universo interiore di ogni individuo, un luogo dove l’anima si rivela in tutta la sua autenticità.
I medici sanno ormai da tempo che gli occhi possono anche offrire una sorta di resoconto sulla salute generale di una persona.
I cambiamenti nei vasi sanguigni della retina
“Il fondo oculare è uno dei pochi luoghi del corpo in cui i vasi sanguigni possono essere osservati direttamente in modo non invasivo. Cambiamenti nei vasi sanguigni della retina possono indicare condizioni vascolari sistemiche come ipertensione, diabete e aterosclerosi”, ha spiegato il dott. Mingguang He, MD, PhD, professore ordinario di Oftalmologia Sperimentale presso la School of Optometry e direttore del Research Centre for SHARP Vision presso la Hong Kong Polytechnic University, intervistato da Medical News Today.
È il principale autore di un nuovo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Heart, che ha scoperto che un’impronta vascolare sulla retina potrebbe anche prevedere il rischio di ictus di una persona in modo meno invasivo rispetto ai test tradizionali.
Come è stato realizzato lo studio
Nello studio in questione, i ricercatori hanno analizzato immagini del fondo oculare di oltre 45.000 partecipanti allo studio U.K. Biobank per individuare indicatori di biomarcatori misurabili nei vasi sanguigni della retina.
Dall’analisi, gli scienziati hanno identificato un totale di 118 indicatori vascolari retinici misurabili, 29 dei quali erano significativamente associati al rischio di un primo ictus nei partecipanti, fornendo una sorta di “impronta vascolare”.
“L’impronta vascolare sulla retina si riferisce a parametri o schemi unici presenti nella retina di un individuo”, ha spiegato il dott. He. E ancora: “Analizzare queste impronte vascolari in diverse popolazioni può aiutare a identificare tendenze e fattori di rischio associati all’ictus”.
Diciassette dei 29 indicatori erano indicatori di densità. I ricercatori hanno scoperto che ogni variazione in questi indicatori era legata a un aumento del rischio di ictus del 10-19%.
Cambiamenti nei tre indicatori di calibro nell’impronta erano correlati a un aumento del rischio di ictus del 10-14%. Alterazioni negli indicatori di complessità e torsione erano associate a un aumento del rischio di ictus del 10,5-19,5%.
Prevedere il rischio di ictus in maniera non invasiva
Secondo i ricercatori, l’impronta vascolare retinica — anche quando combinata solo con fattori di rischio come età e sesso — era efficace quanto l’uso dei fattori di rischio tradizionali nel prevedere il rischio futuro di ictus.
“I metodi tradizionali (come gli esami del sangue) per prevedere il rischio di ictus sono limitati da una precisione relativamente bassa, dall’invasività e dai costi elevati”, ha dichiarato il dott. He.
Infine He ha concluso: “Questo studio evidenzia il potenziale dell’analisi delle impronte vascolari della retina come uno strumento potente per la previsione e prevenzione del rischio di ictus, offrendo un metodo non invasivo, accessibile ed efficace per migliorare le pratiche di screening attuali. La natura non invasiva dell’analisi retinica apre la strada a uno screening del rischio di ictus più semplice e accessibile, soprattutto nei contesti di assistenza primaria. Abbiamo in programma di utilizzare lo stesso metodo per condurre previsioni di rischio per altre malattie come le malattie cardiache e la demenza”.
Leggi anche: Tumore al cervello rimosso dall’occhio: la rivoluzionaria tecnica
Cos’è l’ictus
L’ictus è una patologia grave che si verifica quando l’afflusso di sangue a una parte del cervello viene interrotto o ridotto, impedendo alle cellule cerebrali di ricevere ossigeno e nutrienti essenziali. Questa condizione può essere causata da un’ostruzione di un’arteria (ictus ischemico) o dalla rottura di un vaso sanguigno (ictus emorragico). Entrambe le forme possono avere conseguenze devastanti, tra cui disabilità motorie, difficoltà di comunicazione, problemi cognitivi e, nei casi più gravi, la morte.
Nel caso di un ictus, il tempo è cruciale. Riconoscere i sintomi e chiamare immediatamente i soccorsi (numero di emergenza 112 in Italia) può fare la differenza tra la vita e la morte, o tra una completa guarigione e una disabilità permanente.
Adottare uno stile di vita sano e consapevole è il modo migliore per ridurre il rischio di ictus e garantire una qualità della vita migliore.
Iscriviti gratis ai nostri canali per non perdere nessun nostro post!
Telegram: iscriviti qui
WhatsApp: iscriviti qui