Preeclampsia: cos’è, sintomi, fattori di rischio, trattamento
(BV) La preeclampsia è una condizione nota anche con il nome di gestosi. Si tratta di una delle principali patologie della gravidanza. Vediamo nelle prossime righe di cosa si tratta e come riconoscerla.
Cos’è la preeclampsia
La preeclampsia, come ricordato dagli esperti del gruppo Humanitas, è un disturbo che si contraddistingue per valori della pressione arteriosa troppo elevati. Il problema interessa nello specifico la placenta e, tra le manifestazioni principali, prevede la presenza di dosaggi eccessivi di proteine nelle urine.
Oltre che con l’ipertensione arteriosa, si può avere a che fare anche con episodi di edema cutaneo (rigonfiamento) a livello delle caviglie. La patologia si presenta in circa 5 gravidanze su 100 ed è particolarmente frequente nelle primipare. La sua insorgenza avviene quasi sempre dopo la 20ma settimana di gestazione.
LEGGI ANCHE: Lo stress fa venire i capelli bianchi?
Diagnosi
Vediamo ora come si diagnostica la preeclampsia (o gestosi). Il primo passo è l’esecuzione dell’esame delle urine (procedura che è normalmente prevista nei mesi che precedono il parto). I valori delle proteine sono considerati anomali se superano i 300 mg/litro. Fondamentale è chiaramente monitorare la pressione arteriosa, che non dovrebbe superare i 140 di massima e i 90 di minima.
Identificazione precoce
Oggi come oggi, grazie alle metodiche ecografiche disponibili è possibile identificare in maniera precoce le gravidanze maggiormente a rischio di preeclampsia. Molto importante a tal proposito può rivelarsi il controllo della flussimetria delle arterie uterine.
Da non trascurare è in ogni caso il parere dei professionisti dell’ostetricia, la cui anamnesi può fornire informazioni molto utili. Entrando maggiormente nello specifico ricordiamo che, in caso di ipertensione pre-gravidica o di presenza di storie di gestosi in famiglia, è più facile che la futura mamma abbia a che fare con questa problematica durante l’attesa.
Inoltre, il rischio aumenta in caso di diagnosi di preeclampsia in una gravidanza precedente. Quando si verificano le situazioni che abbiamo appena descritto, è importante che la futura mamma sia sottoposta a controlli approfonditi.
Altri fattori di rischio
Tra gli altri fattori di rischio della gestosi oltre a quelli appena elencti è possibile aggiungere pure le procedure di fecondazione medicalmente assistita, per non parlare dell’età avanzata e delle gravidanze gemellari.
Trattamento
Non esistono farmaci in grado di trattare la preeclampsia. Per questo motivo, procedendo al monitoraggio contemporaneo del benessere della madre e di quello del nascituro, si procede al termine della gravidanza. Dal momento che il parto in caso di gestosi è prematuro, si rivela cruciale l’intervento del neonatologo, che deve tenere sotto controllo le condizioni di un bebè più piccolo del normale.
LEGGI ANCHE: Perché non bisogna tenere il telefonino accanto durante la notte?