“Polmoni distrutti dal Covid-19”, trapianto eseguito in un paziente positivo
Un paziente che ha sviluppato un’insufficienza respiratoria acuta a causa del Covid-19, è stato sottoposto a un trapianto di polmone. È successo in Francia.
L’operazione, per la prima volta avvenuta con un paziente positivo al coronavirus, è avvenuta il 1° novembre all’ospedale Foch di Suresnes (Hauts-de-Seine) ed è andata bene.
Come riportato su PourquoiDocteur.fr, il professore Édouard Sage, responsabile del programma di trapianto di polmone all’ospedale Foch, in un comunicato stampa ha affermato: «Dobbiamo rimanere cauti perché il recupero di un paziente sottoposto a trapianto di polmone è spesso lungo e talvolta difficile».
Il coronavirus ha provocato «la distruzione quasi completa di entrambi i polmoni», ha detto l’ospedale nella sua dichiarazione.
Il paziente è stato curato per la prima volta nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale universitario di Lille prima di sviluppare una forma grave di malattia respiratoria. Le sue condizioni non mostravano segni di miglioramento e il trapianto di polmone sembrava essere l’unica soluzione per salvarlo.
«La scelta di ricorrere a questa terapia definitiva ed eccezionale non è semplice ed è soggetta ai risultati di numerosi esami complementari – ha detto Sage – Lo scopo di questi ultimi esami è quello di rilevare potenziali controindicazioni che causerebbero il fallimento di questo programma».
Questo trapianto non è il primo al mondo. Negli Stati Uniti, al Northwestern Hospital di Chicago, una paziente di circa 20 anni è stata sottoposta a doppio trapianto di polmone lo scorso giugno. Anche lì il trapianto sembrava essere l’ultima soluzione quando i suoi polmoni sono stati «irreversibilmente”»distrutti dal virus.
Infine, in Cina, lo scorso marzo, i medici hanno eseguito un doppio trapianto di polmone su una sessantenne gravemente colpita da Covid-19.
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