Poker e intelligenza emozionale: la relazione tra psicologia e gioco
Quando si pensa ad un gioco di carte, la psicologia non è certo la prima cosa che viene in mente. Eppure, ci sono alcuni giochi in cui gli aspetti psicologici hanno un ruolo molto più importante di quanto comunemente si pensi. Stiamo parlando di tutti quei giochi in cui l’abilità conta almeno quanto – se non di più – della fortuna. E il poker è sicuramente il più importante e conosciuto tra questi.
Negli ultimi decenni, infatti, questo gioco ha vissuto un’evoluzione che lo ha fatto avvicinare agli sport più conosciuti, piuttosto che ai comuni giochi da casinò. Si parla appunto di poker sportivo perché viene intesto come un gioco in cui la strategia e le conoscenze del giocatore sono determinanti nella vittoria finale, mentre la fortuna è solo uno dei fattori da prendere in considerazione.
A partire dalla fine degli anni ’60, inoltre, si sono diffusi i tornei di poker, cioè delle competizioni ad eliminazione che portano ad una partita finale in cui i migliori giocatori possono lottare per la vittoria. Le WSOP, World Series of Poker, rappresentano il torneo più conosciuto e tuttora la più importante competizione di poker sportivo, che decreta annualmente il campione del mondo di poker.
In questo contesto si è sviluppata la figura del giocatore professionista, cioè colui che ricava il proprio reddito principale dall’attività di gioco al tavolo verde, a volte con risultati straordinari come nel caso dell’italiano Dario Sammartino. Il professionista concepisce il poker come un vero e proprio lavoro ed ha un modo di giocare completamente differente rispetto al giocatore occasionale. La strategia e lo sviluppo delle abilità, infatti, sono prevalenti rispetto al divertimento e tutti i suoi sforzi vanno nella direzione di essere vincente sul lungo periodo.
Le abilità di un giocatore di poker
I giocatori che intendono migliorare il proprio gioco, sia nei tornei fisici che nei casinò online, devono sviluppare diverse competenze, che esulano dal gioco in sé. Ovviamente la conoscenza delle regole e delle principali mosse di poker sono fondamentali: il giocatore che ambisce a vincere deve padroneggiare l’arte del bluff e deve conoscere alla perfezione il valore delle mani, in particolare nella specialità del Texas Hold’em, la più diffusa in questo momento.
Come dicevamo, la perfetta comprensione del gioco non basta per ottenere dei risultati importanti nel mondo del poker. Sono fondamentali anche le competenze matematiche, e in particolare legate al calcolo delle probabilità. Per migliorare le proprie chances di vittoria, i professionisti imparano a calcolare le probabilità ad ogni mano in modo da avere una solida base di riferimento matematica quando devono prendere le loro decisioni.
L’altro ambito da tenere in considerazione – e che fa la differenza tra un giocatore occasionale ed un professionista – è ovviamente quello psicologico. I player più vincenti hanno delle forti abilità psicologiche, che utilizzano durante il gioco per ottenere risultati vincenti.
I migliori casinò online mettono a disposizione diversi contenuti per la formazione così chiunque può migliorare il proprio gioco e sviluppare queste competenze. L’operatore di punta nel mercato online italiano rende possibile imparare giocare ed esercitarsi attraverso i numerosi tornei che mette a disposizione. In questo contesto, sarà possibile sfidare giocatori anche a livello internazionale, dai quali sarà possibile osservare ed apprendere le diverse tecniche del gioco. Vi consigliamo di visitare la loro pagina educativa sui punti del poker e di iniziare a giocare con fiducia.
Gli aspetti psicologici del poker
In questo gioco la psicologia è fondamentale sotto diversi punti di vista. Nell’immaginario collettivo è presente il pokerista che riesce a portare a termine un bluff, simulando un atteggiamento e delle emozioni che lo portano a vincere nonostante delle carte perdenti. Per farlo, mantiene il giusto atteggiamento ed è in grado di gestire le proprie emozioni, ma anche di “leggere” il comportamento degli avversari. Tutti questi aspetti riguardano la psicologia applicata al poker.
Cos’è l’intelligenza emozionale
Quella che viene chiamata “intelligenza emozionale o emotiva” può essere definita come la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. Si tratta di un concetto piuttosto recente, dato che è stato definito per la prima volta nel 1990 dagli psicologi Peter Salovey e Joh D. Mayer ed ha iniziato a diffondersi a partire dalla metà degli anni ’90. Fondamentale è stata la pubblicazione del libro “intelligenza Emotiva: che cos’è e perché può renderci felici” di Daniel Goleman.
In particolare, per intelligenza emozionale si fa riferimento a quattro abilità più specifiche, che sono correlate tra loro secondo il modello di Salovey e Mayer:
- La percezione delle emozioni: viene intesa come la capacità di riconoscere ed interpretare correttamente non solo le proprie emozioni, ma anche quelle degli altri, analizzando le espressioni facciali, il timbro della voce e i comportamenti.
- L’utilizzo delle emozioni: viene definita come la capacità di utilizzare le emozioni e di utilizzarle in svariate attività, come ad esempio nella risoluzione di specifici problemi.
- Comprensione delle emozioni: si tratta della capacità di capire in profondità le emozioni, ma anche le loro trasformazioni e i cambiamenti nel corso del tempo.
- La gestione delle emozioni: è la capacità di controllare le proprie emozioni, sia quelle considerate positive sia quelle negative, e di regolarle in modo controllato. Questa abilità è indispensabile per raggiungere degli obiettivi prefissati.
Un secondo modello di intelligenza emozionale è stato introdotto da Goleman. In questo caso vengono prese in considerazione delle capacità più ampie dell’individuo, che lo guidano e ne determinano il comportamento e il raggiungimento dei risultati. Nello specifico, in una persona con una elevata intelligenza emotiva sono presenti:
- Consapevolezza di sé: la capacità di riconoscere le emozioni e vedere i propri punti di forza, ma anche i propri limiti e i punti deboli, sapendoli gestire nel rapporto con gli altri.
- Autoregolazione: rappresenta l’abilità di controllare le proprie emozioni e di adattarle alle situazioni ambientali con il fine di raggiungere un determinato obiettivo.
- Motivazione: in questo contesto, si tratta della capacità di tenere alta la propria motivazione riconoscendo i pensieri negativi e trasformandoli in una attitudine positiva.
- Empatia: qui viene intesa come la capacità non solo di “vedere” le emozioni degli altri, ma anche di percepirle in prima persona, “vivendole” come proprie.
L’intelligenza emotiva applicata al poker
Come si può immaginare, il poker è una delle attività in cui trova maggiore applicazione il concetto di intelligenza emozionale. In questo gioco, infatti, è fondamentale il controllo delle proprie emozioni, perché un bravo giocatore non deve far trasparire la preoccupazione data da carte sfavorevoli, piuttosto che la gioia quando la situazione sta andando per il meglio. Tutte queste sono infatti informazioni che vengono regalate agli avversari e che possono consentire a loro di impostare una strategia di conseguenza.
Molto importante è anche la capacità inversa: cioè quella di riconoscere le emozioni degli avversari, al fine di carpire delle informazioni utili per il gioco. Si parla comunemente di “faccia da poker” nel caso di una persona che non lascia trasparire le proprie emozioni. È una vera e propria abilità che i giocatori professionisti sviluppano e che inseriscono nell’ambito della loro strategia.
Un altro aspetto importante dal punto di vista psicologico nel poker è sicuramente la gestione dello stress. Una partita di poker ad alti livelli, infatti, è una situazione altamente stressante. Non solo i tornei durano molte ore, ma spesso bisogna prendere in poco tempo delle decisioni con un impatto elevato dal punto di vista economico. In poco tempo si può vincere tanto ma anche perdere tutto.
Da un certo punto di vista lo stress può essere positivo, perché contribuisce al mantenimento della concentrazione e ad un atteggiamento competitivo positivo. Ma non deve essere esagerato e soprattutto non deve trasformarsi in paura, perché nel poker quando le emozioni negative prendono il sopravvento il risultato sono delle decisioni sbagliate che si traducono in una perdita economica.
Come migliorare l’intelligenza emotiva nel poker
La parte più interessante della psicologia applicata al poker è che le abilità si possono apprendere e, tra l’altro, possono risultare utili anche al di fuori del tavolo verde, nella vita in generale. Ecco alcune tecniche utili a questo scopo.
La visualizzazione positiva
Una tecnica molto efficace per ridurre lo stress e focalizzarsi su emozioni favorevoli al gioco è la visualizzazione positiva: il giocatore può immaginarsi in un atteggiamento sicuro di sé e pronto ad avvantaggiarsi di ogni situazione di gioco. È importante concentrarsi sulle emozioni di gioia e soddisfazione che deriva da questo atteggiamento positivo.
Gli ancoraggi
Si tratta di una tecnica derivata dalla PNL, Programmazione Neurolinguistica, e può essere utilizzata per gestire lo stress e le emozioni negative durante il gioco. L’idea è quella di richiamare uno stato emotivo positivo utilizzando un attivatore, che può essere un’immagine mentale, un gesto specifico oppure un particolare suono. In altre parole, è un’azione volontaria che il giocatore può fare durante la partita per ottenere uno stato d’animo potenziante, che gli è utile per proseguire al meglio nel suo gioco.
L’impatto della psicologia nel poker
Per concludere, possiamo senza dubbio affermare che la psicologia è fondamentale in varie discipline e in numerosi aspetti della nostra vita. Il poker rappresenta sicuramente una delle applicazioni meno conosciute, ma sicuramente una delle più affascinanti.