Peste nera, i responsabili non furono i topi ma pulci e pidocchi
Una delle peggiori pandemie della storia umana, la peste nera si è diffusa tra gli esseri umani per mezzo di pulci e pidocchi.
Una delle peggiori pandemie della storia umana, la peste nera, insieme a una serie di epidemie di peste che si sono verificate tra il XIV e il XIX secolo, si è diffusa tra gli esseri umani per mezzo di pulci e pidocchi.
Lo suggerisce un nuovo studio.
Ed è una novità ‘rivoluzionaria’, visto che si è sempre affermato che siano stati i topi – le cui pulci possono trasmettere i batteri della peste – a causare la diffusione della peste in Europa.
La peste è causata dall’infezione dal batterio Yersinia pestis e si diffonde attraverso il morso delle pulci infette, spesso trasportate dai ratti, causando la peste bubbonica.
I sintomi includono linfonodi dolorosi e gonfiati, chiamati bubboni, febbre, brividi e tosse.
La peste polmonare è la più virulenta e dannosa e si tratta di una forma avanzata, caratterizzata da una grave infezione polmonare. L’infezione può essere trasmessa da persona a persona attraverso le goccioline trasportate dall’aria con tosse o starnuti.
Le epidemie si verificano ancora oggi, come accaduto lo scorso anno in Madagascar.
Per comprendere l’epidemia storica, gli scienziati dell’Università di Oslo (Novergia) hanno realizzato un modello matematico delle tre vie di trasmissione della malattia (ratti, pulci e pidocchi) utilizzando i dati sulla mortalità di nove epidemie.
Dall’analisi è emerso che la diffusione della peste in quel tempo è attribuibile principalmente alle pulci e ai pidocchi.
“I nostri risultati confermano che gli ectoparassiti umani sono stati i principali vettori della peste durante la seconda pandemia, inclusa la peste nera“, hanno scritto gli autori dello studio.
Ciò contrasta “l’ipotesi che la peste in Europa fosse prevalentemente diffusa dai topi“, hanno aggiunto.
“Questo studio ha utilizzato la modellizzazione matematica per determinare in che modo la peste si sia diffusa in Europa durante la pandemia conosciuta come la peste nera“,” ha spiegato Raina MacIntyre, docente di Epidemiologia delle Malattie Infettive presso l’Università del Nuovo Galles del Sud in Australia, non coinvolta nello studio.
“La maggior parte della peste che si verifica in natura è bubbonica (interessa i linfonodi, piuttosto che il polmone). Studi come questo possono aiutare a capire meglio la rapida trasmissione della peste e le misure di controllo più adatte“, ha aggiunto.