Pertosse: cause, sintomi e trattamento
Ecco come riconoscerla e come trattarla.
Le nonne la chiamavano ‘la tosse dei 100 giorni’ perché poteva durare anche diverse settimane. Stiamo parlando della pertosse. È una malattia infettiva di origine batterica causata dal batterio Bordetella pertussis e colpisce soprattutto i bambini al di sotto dei 5 anni.
La sua caratteristica è la presenza di una tosse persistente che può arrivare anche fino a 15 colpi consecutivi.
È una malattia molto contagiosa che si trasmette attraverso il contatto con le goccioline di saliva emesse con colpi di tosse, starnuti o mentre si parla. Il grado di infettività, va precisato, è molto alto.
[amazon_link asins=’B01N2XP7WM,B01LZQTG2H,B01IFGDNVS,B018MBDTZ6,B06WRNM82B,B00KHNTOXE,B01BFIHWDS,B077QNG9M4,B01BK2GUMI’ template=’ProductCarousel’ store=’gianbolab-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0e73d748-69c0-11e8-9152-b119fbfc009e’]
Il periodo di incubazione ha una durata media di 9-10 giorni, ma è bene ricordare che può andare da un minimo di 6 ad un massimo di 20 giorni.
Nella fase iniziale (fase catarrale), la pertosse può essere confusa con l’influenza perché si presenta con tosse, catarro, naso che cola, mal di gola e lieve febbre. Questa è la fase di maggiore contagiosità.
Dopo circa due settimane vi è la fase parossistica caratterizzata da vere e proprie crisi (soprattutto notturne) di tosse con colpi brevi e contigui che possono durare anche qualche minuto e terminare con conati di vomito che permettono l’espulsione del muco. È la fase acuta e più fastidiosa della malattia e può durare anche 6 settimane. Dopo di che inizia la fase della convalescenza che vede scemare progressivamente gli attacchi di tosse.
Per quanto riguarda la terapia da adottare (sempre dopo aver consultato il proprio medico), essa prevede l’uso di antibiotici e l’impiego di medicinali per ridurre la febbre, ma anche il consumo di molta acuqa per evitare la disidratazione e l’assoluto riposo.
Per quanto fastidiosa, questa malattia si risolve senza complicazioni (fatte le dovute eccezioni). Particolare attenzione va prestata nel caso colpisca i neonati perché potrebbe portare a complicanze quali polmonite, disfunzioni renali, disidratazione, danni neurologici provocati dai fenomeni di apnea.
La principale forma di prevenzione resta il vaccino che con la legge Lorenzin è stato inserito fra quelli obbligatori per poter iscrivere il proprio figlio all’asilo e alla scuola primaria. La vaccinazione contro la pertosse può essere effettuata con un’unica iniezione insieme ad altre cinque coperture vaccinali (la cosiddetta vaccinazione esavalente che comprende pertosse, difterite, tetano, poliomielite, epatite B e infezioni da Haemophilus influenzae di tipo B).