Perdite marroni: cosa significano?
Le perdite marroni sono un’evenienza davanti alla quale molte donne si trovano. Cosa significa la loro comparsa? Nelle prossime righe di questo articolo, vedremo assieme la risposta a questo interrogativo. Come sempre, nel momento in cui dovessero venirti dei dubbi sulla tua condizione di salute ti invitiamo a consultare il tuo ginecologo di fiducia.
Perdite marroni dopo 10 giorni dal ciclo: sono normali?
Le perdite marroni dopo i giorni di flusso mestruale sono una situazione che si presenta molto spesso. Devono destare preoccupazione? Assolutamente no. Si tratta di una forma di spotting che si contraddistingue per la presenza di sangue vecchio rimasto a lungo nella vagina e saturato con del muco di quest’ultima.
Nel momento in cui ci si accorge di questa condizione, è molto importante accertarsi che le perdite non abbiano un odore particolarmente pungente. In assenza di questo sintomo, non c’è alcun motivo di preoccuparsi.
Per amor di precisione, rammentiamo che l’insorgenza di perdite vaginali marroni è particolarmente frequente nei casi in cui si assumono contraccettivi ormonali.
Durata e consistenza
Le perdite marroni possono verificarsi anche in altri momenti del ciclo. In generale, la loro durata è breve. Si parla di circa un paio di giorni. Fondamentale è ricordare il fatto che la loro consistenza può cambiare. Possono infatti essere più o meno dense.
Altre cause
Quella del sangue vecchio ristagnato in vagina è solo una delle cause che possono provocare le perdite marroni. Ne esistono anche altre che vale la pena attenzionare. Tra queste, rientra la sindrome dell’ovaio policistico. In tali frangenti, le perdite vaginali marroni si presentano in concomitanza con altri sintomi. Nell’elenco è possibile includere il ciclo irregolare, i livelli eccessivi di peluria, ma anche l’insorgenza di acne.
In questi frangenti, è fondamentale rivolgersi tempestivamente a uno specialista. La sindrome dell’ovaio policistico, infatti, può incidere sulla fertilità in quanto causa di oligomenorrea – mestruazioni con un flusso scarso – o di amenorrea.
Come accennato nelle righe precedenti, le perdite marroni possono essere causate anche dall’utilizzo di contraccettivi ormonali. Nella maggior parte dei casi, la loro insorgenza avviene in concomitanza con il cambio di metodo contraccettivo.
In assenza di sintomi anomali come quelli legati alla PCOS, non bisogna preoccuparsi. Il corpo che prende dei contraccettivi come la pillola o l’anello, infatti, ha bisogno di adattarsi al nuovo assetto ormonale.
Quando si parla di cause delle perdite vaginali marroni, non si può non chiamare in causa la perimenopausa. Si tratta del periodo che precede la menopausa, il cui quadro sintomatologico inizia a palesarsi già da diversi anni prima della comparsa della menopausa vera e propria.
Questa tipologia di perdite marroni, dalla sua comparsa può andare avanti anche per quattro anni circa. La consistenza può cambiare in quanto, alla base di tutto, c’è il flusso mestruale che man mano diminuisce fino a scomparire del tutto.
Concludiamo ricordando il caso delle MST (Malattie Sessualmente Trasmissibili). In questa circostanza, l’infezione palesa la sua presenza non solo con le perdite marroni, ma anche con sintomi come il bruciore mentre si urina.