Perché non si deve mangiare la neve?
Ah, la neve! Odiata da tanti – soprattutto per i problemi che spesso crea a livello di viabilità – e considerata da molti un fenomeno atmosferico in grado di favorire il relax. Di certo c’è che, quando la si nomina, si inquadra qualcosa che non dovrebbe mai essere ingerito.
Se vuoi scoprire perché non si deve mangiare la neve e cosa dice la scienza in merito, non devi fare altro che seguirci nelle prossime righe.
Neve: perché mangiarla fa male
Quando pensiamo alla neve è bene togliersi un attimo dalla testa l’immagine dei fiocchi candidi e innocui che scendono dal cielo. Chiamarla in causa con un’ottica più scientifica significa infatti considerare una vera e propria spugna per le sostanze inquinanti presenti nell’aria.
Ovviamente la loro quantità aumenta più trascorre il tempo dopo la nevicata. Dati scientifici alla mano, la neve rimane sostanzialmente pulita per le prime dodici ore. Una volta trascorso questo lasso di tempo, la quantità di batteri aumenta fino a quadruplicare.
Mangiare la neve: perché è pericoloso
Perché non si deve mangiare la neve? Nel paragrafo precedente abbiamo risposto solo in parte alla domanda. Per completare il quadro è bene ricordare che, quando si parla delle sostanze che contaminano la neve, è necessario ricordarne una particolarmente pericolosa.
Di cosa stiamo parlando? Del benzene. Come ricordato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo composto chimico – che a temperatura ambiente si presenta sotto forma liquida – può essere molto pericoloso per l’organismo umano.
In alcuni casi, a seguito di un’interferenza con le funzioni delle cellule del nostro corpo, provoca anemia e tumori al sangue (p.e. la leucemia). Il benzene è oggettivamente il composto più pericoloso tra quelli assorbiti dalla neve, ma non certo l’unico. Per completare il quadro è infatti necessario citare anche il toulene e lo xilene.
Cosa dire dei danni che provocano? Che il primo può causare danni al sistema nervoso centrale e che il secondo agisce spesso provocando danni a livello neurologico. Attenzione: non bisogna pensare che la neve che cade in una zona poco inquinata sia immune dalla presenza di questi composti.
Quando si chiama in causa questo fenomeno atmosferico è infatti necessario fare presente il suo altissimo livello di porosità, che la rende capace, mentre cade, di catturare praticamente tutte le sostanze che incontra nell’atmosfera, comprese quelle inquinanti.
Concludiamo facendo presente che mangiare la neve è controproducente anche se si ha molta sete. Per ristabilire la giusta temperatura dopo averla ingerita, il nostro corpo deve infatti concretizzare un dispendio di energia a dir poco inutile.
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