Perché il cervello dell’uomo è diventato così grosso?
- Il cervello degli essere umani è 3 volte più grande rispetto a quello delle grandi scimmie.
- I ricercatori dell’Università di Cambridge, hanno scoperto i meccanismi di sviluppo che ci differenziano dagli scimpanzé e dai gorilla.
- È il tempo di trasformazione cellulare a fare la differenza.
Il tempismo nell’evoluzione ha giocato un ruolo essenziale, soprattutto quando si tratta del cervello umano, il più grande del regno animale.
Perché il nostro cervello è così grande?
Gli scienziati si sono interessati a rispondere a questa domanda perché gli esseri umani sono caratterizzati da cervelli con grandi dimensioni e ricchi di neuroni ed è tre volte più grande rispetto a quello dei nostri parenti ‘stretti’, gli scimpanzé e i gorilla.
Sono stati i ricercatori dell’Università di Cambridge, in Inghilterra, a scoprire i meccanismi di sviluppo che differenziano il nostro cervello da quello delle grandi scimmie, spiegando così le grandi dimensioni.
Questa ricerca è stata resa possibile dagli organoidi, una coltura cellulare tridimensionale che è vicina all’organizzazione del tessuto in vivo, che imita le prime fasi dello sviluppo del cervello. Il loro lavoro è stato pubblicato su Cell.
Il tempo della trasformazione cellulare
All’inizio della formazione del cervello, anche prima che compaiano i neuroni, ci sono cellule neuroepiteliali. Queste cellule staminali proliferano molto presto nello sviluppo dell’embrione e si sviluppano in raggi gliali, che formeranno la maggior parte dei neuroni e delle cellule gliali nel cervello.
Nelle scimmie e negli esseri umani, la trasformazione delle cellule neuroepiteliali richiede diversi giorni.
Cambiano gradualmente forma, soprattutto sul lato apicale, e passano da una divisione simmetrica a una divisione asimmetrica. Questo lungo processo implica che ci siano cellule in transizione, che non sono più cellule neuroepiteliali, ma non ancora raggi gliali.
Nelle grandi scimmie, queste cellule transitorie compaiono il quinto giorno di sviluppo, mentre è l’ottavo giorno negli esseri umani.
Questa trasformazione tardiva consente alle cellule neuroepiteliali di proliferare più a lungo.
Sono quindi più numerosi e dal decimo giorno, quando si formano le cellule gliali, più numerose negli organoidi umani che in quelli delle grandi scimmie.