Perché fa bene dormire durante il giorno?

Le evidenze scientifiche più recenti suggeriscono che dormire durante il giorno fa bene. Cerchiamo di capire perché.

Il sonno, e non soltanto quello notturno, è uno dei fattori maggiormente in grado di influenzare i livelli di benessere o malessere delle persone e, di conseguenza, incidere sulla qualità della vita.

Il dibattito e gli studi attorno a questo argomento sono numerosi. Tuttavia, le evidenze scientifiche più recenti, suggeriscono che dormire durante il giorno fa bene. Cerchiamo di capire perché.

Il sonnellino pomeridiano

Il sonnellino pomeridiano, noto come “siesta” in molte culture, rappresenta un’abitudine diffusa e apprezzata per i suoi benefici fisici e mentali. Tradizionalmente praticato in paesi dal clima caldo, come Spagna, Italia e Grecia, il riposo post-prandiale aiuta il corpo a ricaricarsi, migliorando la concentrazione e la produttività nelle ore successive. Studi scientifici dimostrano che brevi sonnellini, di 20-30 minuti, possono ridurre lo stress, migliorare la memoria e rafforzare il sistema immunitario. In un mondo sempre più frenetico, il sonnellino pomeridiano rimane un simbolo di equilibrio tra lavoro e benessere, incarnando l’importanza di ascoltare i ritmi naturali del corpo.

Detto anche “pennichella”, il sonno pomeridiano è un momento di riposo solitamente non troppo lungo, che ci si concede dopo pranzo e spesso prima di tornare al lavoro o ad occuparsi delle incombenze giornaliere.

I benefici del dormire di giorno

Dormire di giorno previene il “burnout”. Si tratta di una sindrome causata dallo stress legato al lavoro, che comporta un progressivo esaurimento delle risorse psico-fisiche dell’individuo. Questa condizione si manifesta attraverso sintomi psicologici negativi, come apatia, nervosismo, irrequietezza e demoralizzazione, spesso accompagnati da disturbi fisici quali cefalea, problemi di insonnia e alterazioni gastrointestinali.

Dormire di giorno rigenera il corpo, riduce lo stress e fornisce l’opportunità di ripensare con maggiore lucidità e consapevolezza agli impegni e alle sfide da affrontare. Inoltre il sonno diurno riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Chi dorme di pomeriggio almeno 3 volte a settimana, riduce il rischio di malattie cardiache del 40%. Gli scienziati sostengono che il sonno diurno è un’arma potente contro l’infarto del miocardio.

Perché si avverte l’esigenza di dormire dopo pranzo

Come spiega My Personal Trainer, i motivi che spingono le persone a dormire nel pomeriggio sono il più delle volte la stanchezza dovuta a una sveglia all’alba o alle ore mattutine passate al lavoro, ma anche il pranzo incide e non poco.

Dopo aver mangiato, infatti, capita di avvertire una sensazione di sonnolenza che spinge verso il desiderio di rilassarsi un po’ e magari dormire qualche minuto.

Nella fase post pranzale la sensazione di sonnolenza è da attribuire al processo digestivo che inizia e al carico glicemico che tende ad aumentare, anche in modo piuttosto importante, dopo aver mangiato qualcosa. Questo comporta l’intervento da parte dell’insulina, per la cui produzione il corpo necessita di un quantitativo di energia superiore alla norma, che rende più stanchi.

Leggi anche: Salivazione notturna: quando la “bava” è un campanello d’allarme

Alcuni suggerimenti

Riposare nel pomeriggio, dunque, può essere una abitudine preziosa per una buona salute. Non esiste un vademecum o regole ufficiali, tuttavia è possibile fornire alcuni suggerimenti per farlo nel modo corretto.

Il riposino pomeridiano dovrebbe essere fatto piuttosto presto, magari non esattamente a ridosso del pranzo, così da dare modo alla digestione di iniziare, ma nemmeno troppo tempo dopo. Questo permette di ‘ricaricare le batterie’ per affrontare gli impegni del resto della giornata.

Posticipare l’appuntamento con il riposo, e fare la siesta a pomeriggio inoltrato, invece, potrebbe poi causare una maggiore difficoltà ad addormentarsi la sera.

Il sonnellino dovrebbe essere fatto in un ambiente tranquillo, senza rumori, luci troppo forti o altre distrazioni, come la presenza di dispositivi elettronici.

È altrettanto importante, inoltre, gestire bene la fase del risveglio, concedendosi, qualche minuto in più per tornare attivi senza ‘traumi’.

Non alzarsi di fretta aiuta anche a non sottoporre a stress il proprio sistema cardiaco e la circolazione sanguigna.

Dopo il risveglio, per tornare attivi in modo definitivo, ci si può concedere un ulteriore momento di piacere sorseggiando un caffè, che grazie alla presenza di caffeina rende immediatamente più lucidi, rilassati e pronti a ripartire.

L’ultimo consiglio da tenere in considerazione è quello di non dormire troppo a lungo nel pomeriggio. Sono infatti sufficienti dai 20 ai 30 minuti al massimo per recuperare forze ed energie.

Iscriviti gratis ai nostri canali per non perdere nessun nostro post!

Telegram: iscriviti qui
WhatsApp
: iscriviti qui

Articoli correlati