Per quanto tempo si può vivere senza bere acqua?
La risposta a questa domanda richiede la conoscenza della fisiologia umana, di certo, senza acqua non si può vivere.
L’organismo e l’esigenza di bere
È il nostro organismo a ‘dirci’ quando bere, lo stimolo della sete è regolato da un’area che si trova nell’ipotalamo (struttura del sistema nervoso centrale situata nella zona centrale interna ai due emisferi cerebrali) chiamata proprio centro della sete.
E questo viene stimolato quando il volume e la pressione del sangue diminuiscono: l’acqua che esce dal corpo non deve essere mai superiore a quella che entra. Di contro, nonostante sia lo stimolo della sete a guidarci, è consigliato bere anche in assenza di esso soprattutto in età avanzata.
Quando l’acqua nel nostro corpo non è sufficiente, il campanello d’allarme si attiva e ci indica di bere per non andare incontro alla disidratazione.
Il quantitativo di acqua consigliato al giorno è di 1,5/2 litri ovviamente ci sono dei fattori soggettivi e altri oggettivi che influiscono sulla quantità: in inverno si suda di meno e l’esigenza di bere diminuisce.
I fattori che cambiano da persona a persona sono:
1) l’età.
2) La salute generale.
3) L’altezza.
4) Il peso.
5) Il sesso.
‘Senza acqua non si può vivere’, perché? In linea generale, l’acqua serve all’organismo per svolgere molte funzioni essenziali come il bilanciamento della temperatura interna e il mantenimento in vita delle cellule. Nello specifico:
1) Regola la temperatura corporea tramite la sudorazione e la respirazione.
2) Forma la saliva per la digestione.
3) Umidifica le membrane mucose.
4) Bilancia il pH del corpo.
5) Lubrifica le articolazioni e il midollo spinale.
6) Aiuta il cervello a produrre e utilizzare determinati ormoni.
7) Aiuta a trasportare le tossine fuori dalle cellule.
8) Elimina le scorie attraverso l’urina.
9) Eroga ossigeno in tutto il corpo.
Privarsi dell’acqua vorrebbe dire andare incontro alla morte certa: la sopravvivenza durerebbe al massimo 7 giorni in condizioni ideali ma generalmente la sopravvivenza è stimata a 3 giorni.
Un bambino morirebbe prima rispetto ad un adulto, una donna morirebbe dopo rispetto ad un uomo per un minor dispendio di energie.
Disidratazione, i sintomi
Quando non si beve e la perdita di acqua è eccessiva s’instaura un quadro di disidratazione che porta all’alterazione dell’equilibrio degli elettroliti.
All’inizio la disidratazione è asintomatica, quando questa procede di severità si avvertono sintomi come la sete, senso di stanchezza, crampi muscolari, brividi e cefalea. Quando lo stato di gravità aumenta, si scatenano sintomi più gravi, come lo stato confusionale, l’ipotensione, la perdita di coscienza, lo shock fino alla morte.
Ricordiamo che il nostro corpo è composto dal 60-70% di acqua!