Patologie della tiroide: è possibile richiedere l’invalidità civile
Le malattie della tiroide sono molto diffuse e possono influenzare significativamente la qualità della vita.
Le patologie della tiroide sono tra le più comuni malattie endocrine e possono colpire persone di tutte le età. La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo, responsabile della produzione di ormoni fondamentali per il metabolismo, la crescita e il funzionamento di vari organi.
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Principali patologie della tiroide
Ipotiroidismo: si verifica quando la tiroide non produce una quantità sufficiente di ormoni tiroidei. Le cause più comuni includono la tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune, e la carenza di iodio. I sintomi più frequenti sono stanchezza, aumento di peso, pelle secca, intolleranza al freddo e rallentamento mentale.
Ipertiroidismo: è caratterizzato da un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei. La causa più comune è il morbo di Basedow-Graves, una patologia autoimmune. I sintomi comprendono perdita di peso, tachicardia, nervosismo, insonnia e ipersudorazione.
Tiroidite: comprende diverse condizioni infiammatorie della tiroide, tra cui la tiroidite di Hashimoto, la tiroidite subacuta e la tiroidite postpartum. Possono causare dolore, gonfiore e alterazioni nei livelli ormonali.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi delle patologie tiroidee avviene tramite esami del sangue (TSH, FT3, FT4, anticorpi tiroidei), ecografia tiroidea, scintigrafia e, in alcuni casi, biopsia con agoaspirato. Il trattamento varia in base alla patologia: l’ipotiroidismo viene trattato con terapia ormonale sostitutiva (levotiroxina), mentre l’ipertiroidismo può richiedere farmaci antitiroidei, terapia con iodio radioattivo o intervento chirurgico. I noduli sospetti e i tumori tiroidei possono necessitare di chirurgia e successiva terapia con iodio radioattivo.
L’invalidità civile
Adesso, come si legge sul sito dell’Adnkronos, le patologie della tiroide possono dare diritto ad una invalidità civile riconosciuta dall’Inps, che in questi giorni viene ribattezzata come ‘bonus’, ma che in realtà non lo è.
La cifra varia in base alla percentuale che viene riconosciuta: si va infatti dai 286 euro nel caso del valore più basso fino a un massimo di 550 euro mensili.
“L’Inps riserva un contributo economico alle persone che soffrono di malattie e scompensi della tiroide con invalidità riconosciuta superiore al 74% e che rispondono a determinati requisiti reddituali. Inoltre si potrà fare richiesta di un assegno che può arrivare fino a 550 euro”. A fare il punto è Uniciv, l’Unione invalidi civili.
Se la Commissione medica dell’Inps certifica un livello di invalidità compreso tra il 74 e il 100% a causa di un problema alla tiroide, si ottiene l’assegno. La cifra però varia in base alla percentuale che viene riconosciuta: si va infatti dai 286 euro nel caso del valore più basso fino a un massimo di 550 euro mensili. Tra le patologie incluse: ipotiroidismo; ipertiroidismo con compenso neuropsichiatrico; gozzo; asportazione della ghiandola tiroidea; carcinoma tiroideo (carcinoma papillare, follicolare, midollare, anaplastico). Chi ottiene l’invalidità ha anche altri diritti previsti dalla legge: i permessi mensili, i riposi giornalieri retribuiti e fino a 2 anni di congedo straordinario per chi necessita di periodi prolungati di assistenza.
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Come fare richiesta
“Prime cose da fare: esami della tiroide necessari prescrivibili dallo specialista che vi segue o dal medico di base; recarvi dal medico di base produrre e firmare i certificati che attestino la malattia, da registrare online sul portale dell’Inps. Il medico di base rilascerà la ricevuta cartacea dell’operazione online e una copia del certificato medico originale. E poi presentare la domanda all’Inps”, conclude l’Uniciv.
Rivolgersi all’endocrinologo in caso di sintomi sospetti
Le malattie della tiroide sono molto diffuse e possono influenzare significativamente la qualità della vita. Un controllo medico regolare e un’adeguata prevenzione sono essenziali per una diagnosi precoce e un trattamento efficace. In caso di sintomi sospetti, è fondamentale rivolgersi a uno specialista endocrinologo per una valutazione approfondita.
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