Pantoprazolo: quando si assume? Quali sono i rischi per la salute?
Il tuo stomaco produce molti acidi oppure soffri di reflusso gastroesofageo, avverti un malessere soprattutto dopo pranzo: bruciore dietro lo sterno o rigurgito acido.
Sei pronto ad assumere il pantoprazolo per controllare i sintomi tipici o atipici del disturbo.
Hai avuto modo di constatare i benefici sul tuo corpo di questo farmaco ma sei all’oscuro dei rischi nascosti a cui puoi incorrere. 3 minuti di lettura ti aiuteranno a fare chiarezza.
Pantoprazolo, gli acidi che si riducono e i rischi che aumentano
Il pantoprazolo è un farmaco della classe degli inibitori della pompa protonica (PPI) cui azione è quella di ridurre sensibilmente (per 18 o 24 ore) l’acidità dei succhi gastrici.
Quando si soffre di reflusso gastroesofageo ricorrere a questo farmaco sembra quasi il sollievo essenziale di lunga durata che si stava cercando.
È come dire ‘basta’ al bruciore, alla percezione dell’acido in bocca, alla difficoltà nella deglutizione o ancora alla nausea, alla raucedine, al singhiozzo, al dolore toracico e a tutti gli antri sintomi atipici del reflusso gastroesofageo.
Qualunque fosse il sintomo, è presente la necessità di essere attutito.
Il pantoprazolo, nello specifico, permette la guarigione dell’esofago prevenendo dei malesseri ulteriori e riducendo molti dei sintomi elencati.
Questo farmaco si può trovare nella forma farmaceutica di compresse o granulato per sospensioni a rilascio ritardato per via orale.
Solitamente la dose consigliata è di 20 mg al giorno, potrai sentire l’effetto desiderato nel giro di 2-4 settimane (non frantumare la compressa).
Prima di assumere il pantoprazolo, chiedi consiglio al tuo medico di fiducia, sarà lui a fare diagnosi di reflusso gastroesofageo oppure della sindrome di Zollinger-Ellison.
Per quanto possano essere molti i benefici dati da questo inibitore di pompa protonica, gli effetti collaterali e i rischi per la salute non possono continuare ad esserti occulti, nascosti nel foglietto illustrativo della scatola che tieni poggiata sopra il comodino accanto al letto.
Se la prescrizione medica presume un’assunzione del pantoprazolo per molti mesi o più di un anno, puoi incorrere a diverse fratture: del polso, dell’anca o della colonna vertebrale.
Molti altri gli effetti collaterali, qui, mostrati di seguito:
- Costipazione.
- Dolori alle articolazioni.
- Gas.
- Mal di testa.
- Nausea.
- Vomito.
Studi hanno evidenziato come, per evitare la dispepsia, questi farmaci debbano essere ‘scalati’ man mano, senza un’interruzione brusca e improvvisa.
Se presenti i sintomi di seguito elencati, è consigliato contattare il tuo medico:
- Reazioni allergiche.
- Patologie della cute.
- Ingiallimento della pelle o del bianco degli occhi, febbre, eruzione cutanea, ingrossamento dei reni con sintomi associati.
Ci sono altri sintomi non comuni, rari e molto rari elencati nel foglietto illustrativo che può essere consultato per qualsiasi delucidazione o ulteriore dubbio.